C’è una notizia che riguarda banca Santander. L’istituto spagnolo ha deciso di chiudere 21 filiali presenti sul territorio italiano nelle quali lavorano 738 dipendenti.

La domanda che sorge spontanea è quindi la seguente: cosa succederà adesso e soprattutto quali conseguenze ci saranno per i risparmiatori?

Purtroppo questo non è un fenomeno a se stante. Il problema della desertificazione bancaria sta aumentando sempre più. Tra il 2015 e il 2022, infatti, quasi il 12% dei comuni è rimasto privo di sportelli mentre nell’anno in corso sono già 107 quelli che hanno perso l’ultimo sportello.

Il dato, purtroppo, potrebbe ancora salire dato che i comuni che hanno un solo sportello sono circa il 24% del totale.

In questo momento di incertezza economica come quello che stiamo vivendo, però, le persone vorrebbero un punto di contatto e del personale reale che possa aiutare a gestire i propri risparmi.

Chi pensa alle persone anziane?

Banca Santander chiude le sue filiali ma non è la sola. Anche altri istituti di credito si stanno comportando nel medesimo modo.

Ci si chiede, quindi, come faranno le persone anziane. Molte di esse, infatti, non sanno utilizzare i servizi di home banking e in più faticano a spostarsi in un altro comune (ad esempio per prelevare denaro) perché non hanno la patente o l’auto. Spesso non hanno nemmeno un familiare o un amico che possa dare loro un passaggio per cui non hanno la possibilità di tenere d’occhio i propri risparmi o la pensione. Cosa dovrebbero fare, quindi? Tenere molti contanti in casa con il rischio di essere truffati o derubati?

Anche l’Anci (Associazione nazionale comuni) un po’ di tempo fa ha lanciato l’allarme. Il presidente Antonio Decaro ha spiegato che la presenza di tali sportelli all’interno di un comune o di una comunità è fondamentale. Si tratta, infatti, di un pezzo importante per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri.

Dello stesso avviso è anche il segretario generale della Uilca, Fulvio Furlan. Ha spiegato, infatti, che questo fenomeno sta generando una grossa insoddisfazione nei cittadini che si sentono abbandonati (9 su 10).

Banca Santander chiude le filiali: quali conseguenze per i risparmiatori?

Il fenomeno delle filiali chiuse a causa del quale i piccoli paesi restano senza sportelli è oramai all’ordine del giorno da Nord a Sud. In merito a esso, Fulvio Furlan, segretario Uilca, ha aggiunto che questo non dovrebbe succedere solo per ridurre i costi in un paese come l’Italia.

Intanto, dopo che lo scorso 12 settembre, banca Santander ha annunciato la chiusura di 21 filiali, è già partita la battaglia dei sindacati che sono fortemente contrari al piano di ristrutturazione dell’istituto di credito. Anche perché l’annuncio è giunto in un momento caldo, a ridosso della ripresa del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari.

In merito ai malumori per tale decisione, però, banca Santander ha spiegato che si impegnerà per ridurre al minimo i licenziamenti laddove possibile.

Per quanto concerne le conseguenze sui risparmiatori, costoro non avranno più la possibilità di accedere alle filiali fisiche. La banca, però, continuerà a investire nei processi di digitalizzazione. Inoltre, i prodotti di Santander Consumer bank continueranno a funzionare in modo regolare mediante tutti i canali disponibili.

Riassumendo…

1. Banca Santander chiude 21 filiali
2. Le associazioni di categoria sono sul piede di guerra, sono i piccoli comuni quelli che ci stanno rimettendo di più per il fenomeno della desertificazione bancaria
3. Intanto per i risparmiatori di Santander non ci sarà nessun cambiamento. I prodotti si potranno utilizzare normalmente attraverso tutti i canali disponibili. Non potranno, però, più recarsi nelle filiali.

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