I buoni fruttiferi postali continuano ad essere uno dei prodotti più amati dagli italiani e lo confermano i dati. In tutta Italia ad oggi sono 46 milioni i titoli in essere ed il loro successo è da additarsi soprattutto al fatto che non hanno costi di gestione, collocamento o rimborso. In più gli interessi godono di una tassazione agevolata ed attualmente, nel centosessantesimo anno di Poste Italiane, offrono dei rendimenti migliori rispetto al passato. Questo grazie all’ultimo aggiornamento avvenuto lo scorso 6 luglio per il quale i rendimenti in molti casi sono anche raddoppiati.


I bfp sono poi apprezzati perché garantiti dallo Stato Italiano e perché si può chiedere il rimborso quando si vuole. Gli interessi, però, maturano solo dopo un determinato periodo. Prima di esso si ha infatti solo diritto alla restituzione del capitale investito. In merito ai buoni fruttiferi postali sul sito ufficiale di Poste Italiane è comparso un avviso per quelli vicini alla scadenza. Ecco quali sono e cosa fare per evitare che sopraggiunga la prescrizione.

Quando i buoni fruttiferi postali cessano di essere fruttiferi?

Quando scadono i buoni fruttiferi postali cessano di essere fruttiferi e devono essere incassati prima che subentri la prescrizione. Quest’ultima è di 10 anni a decorrere dalla data di scadenza del titolo in proprio possesso. Quando c’è prescrizione il titolare del buono perde il diritto ad incassarlo. Questo vale sia per il capitale investito che per gli interessi. Proprio per questo Poste Italiane invita tutti i clienti a verificare con attenzione la data di scadenza dei propri buoni fruttiferi postali cartacei che sono quelli che vanno in prescrizione. Tale problema non si ha invece con quelli dematerializzati in quanto al termine del periodo, la cifra maturata è accreditata sul conto di regolamento. Quest’ultimo può essere sia un libretto postale sia un conto BancoPosta.

I buoni in scadenza: ecco quali sono

Sulla sua pagina ufficiale, Poste Italiane ha riportato i vari tipi di buoni fruttiferi postali oggetto di scadenza e prescrizione per gli anni 2022, 2023 e 2024.

Per quanto concerne la PRESCRIZIONE, invita chi ha questi titoli BFP 18 mesi a prestare attenzione: Serie D14-D15-D16-D17-D18 emesse da febbraio 2011 a giugno 2011 in quanto scadranno ad agosto. Quelli della Serie D19-D20-D21-D22-D23-D24-D25-D26-D27-D28-D29-D30 emessi da luglio 2011 a giugno 2012 scadranno nel 2023. Nel 2024, infine, scadranno quelli delle Serie D31-D32-D33-D34-D35-D36-D37-D38-D39-D40-D41-D42 emesse da luglio 2012 a giugno 2013.
Per quanto riguarda i Bfp 18 mesi plus le Serie Z01-Z02-Z03-Z04-Z05-Z06-Z07-Z08-Z09-Z10-Z11 emesse da agosto 2011 a giugno 2012 scadranno nel 2023. Ci sono poi quelli delle Serie Z12-Z13-Z14-Z15-Z16-Z17-Z18-Z19-Z20-Z21-Z22-Z23 emessi da luglio 2012 a giugno 2013 che scadranno nel 2024.
I BFP 2 anni Serie E01-E02-E03-E04-E05-E06-E07 emessi da giugno 2012 a dicembre 2012 scadranno nel 2024. I buoni a termine della Serie BA emessa da agosto 1998 a dicembre 1998 scadranno ad agosto mentre quelli della Serie AG emessi da luglio 1997 a dicembre 1997 nel 2024. Scadranno questo mese anche i buoni dedicati ai minori intestati a risparmiatori nati dal 1°agosto 1994 al 31 dicembre 1994. Nel 2023 quelli intestati ai risparmiatori nati dal 1° gennaio 1995 al 31 dicembre 1995 e nel 2024 quelli per i nati dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 1996.
Infine scadranno ad agosto 2022 anche i buoni ordinari Serie O emessa da gennaio 1982 a dicembre 1982 (rimborsabili fino al 31 dicembre). Nell’anno 2023 quelli della Serie O emessa da gennaio 1983 a dicembre 1983 (rimborsabili fino al 31 dicembre 2023) e nel 2024 altre serie. Esattamente Serie O emessa da gennaio 1984 a giugno1984 (rimborsabili fino al 31 dicembre 24) e Serie P emessi da luglio 1984 a dicembre 1984 (rimborsabili fino al 31 dicembre 24).

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