Mangiare nei ristoranti cinesi-giapponesi con formula a buffet all you can eat è sicuro o solo economico? La cucina orientale spopola ormai anche in Italia. Se un tempo mangiare al ristorante giapponese era costoso e di fatto era un lusso limitato a persone dal palato raffinato, aperte a nuove cucine e disposte a pagare un conto impegnativo a fine cena, oggi, grazie alla formula all you can eat i buffet cino-giapponesi sono diventati non solo alla portata ma più economici di una pizza.

E così da un lato anche i più diffidenti hanno iniziato a sperimentare e, dall’altro, i gestori orientali hanno gradualmente inserito nel menù alcuni piatti occidentali, dal pane alle patate fritte.

Successo tra i giovani ma non solo: ai buffet all you can eat cino-giapponesi si trovano anche famiglie con bambini e nonni al seguito. Solo a Milano si contano circa 400 ristoranti di sushi che adottano questa formula: con circa 10 euro a pranzo e 20 a cena si mangia senza limiti. La domanda è lecita: quale può essere la qualità del cibo a questi prezzi visto che non si tratta di una promozione lancio ma dei prezzi costanti in questi locali? Il menù peraltro include anche pesce crudo che, per motivi di sicurezza, deve essere fresco e controllato. Non mancano le inchieste: da ultimo se ne è occupata in tv La Gabbia che ha ispezionato le cucine di alcuni ristoranti giapponesi formula all you can eat con polizia locale e veterinari al seguito.

Questi i risultati: molta carne è stata sequestrata perché conservata in locali non adatti e in pessime condizioni (spesso decongelata e poi ricongelata), nessuna etichettatura dei prodotti e poco pesce nell’abbattitore, bonifica non realizzata a norma, alimenti lasciati aperti in cattivo stato di conservazione etc. Ovviamente questo non significa che in tutti i ristoranti giapponesi a gestione cinese all you can eat le regole igienico-sanitarie non siano rispettate, come d’altro canto non si può desumere che pizzerie e ristoranti italiani siano sempre più attenti ma, senza creare allarmismi, è bene ricordare agli utenti di prestare attenzione e, soprattutto a tavola, di non mettere il risparmio al primo posto.