Riforma fiscale: nuove regole per redditi lavoro dipendente

Il nuovo decreto sulla riforma fiscale, approvato in esame preliminare nella seduta del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2024, interviene tra l’altro sul reddito da lavoro dipendente. In particolare amplia le componenti escluse dalla formazione del reddito di lavoro dipendente elencate dall’art. 51 del TUIR (Testo Unico Imposte sul Reddito). Ricordiamo che la definizione di redditi da lavoro dipendente è quella contenuta nell’art. 49 del TUIR, ai sensi del quale, per tale si intendono: quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il
8 mesi fa
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Il nuovo decreto sulla riforma fiscale, approvato in esame preliminare nella seduta del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2024, interviene tra l’altro sul reddito da lavoro dipendente. In particolare amplia le componenti escluse dalla formazione del reddito di lavoro dipendente elencate dall’art. 51 del TUIR (Testo Unico Imposte sul Reddito).

Ricordiamo che la definizione di redditi da lavoro dipendente è quella contenuta nell’art. 49 del TUIR, ai sensi del quale, per tale si intendono:

quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro.

Costituiscono, altresì, redditi di lavoro dipendente le pensioni di ogni genere e gli assegni ad esse equiparati e le somme di cui all’art. 429, ultimo comma, del codice di procedura civile.

La composizione del reddito da lavoro dipendente

Il successivo art. 50 del TUIR indica poi quelli che sono i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e che, quindi, subiscono lo stesso trattamento fiscale. Tra tali ad esempio, rientrano:

  • i compensi percepiti, entro i limiti dei salari correnti maggiorati del 20 per cento, dai lavoratori soci delle cooperative di produzione e lavoro, delle cooperative di servizi, delle cooperative agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e delle cooperative della piccola pesca;
  • le indennità e i compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità, ad esclusione di quelli che per clausola contrattuale devono essere riversati al datore di lavoro e di quelli che per legge devono essere riversati allo Stato;
  • le somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale, se il beneficiario non è legato da rapporti di lavoro dipendente nei confronti del soggetto erogante;
  • i compensi per l’attività libero professionale intramuraria del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale (SSN);
  • ecc.

Le esclusioni

Il TUIR prosegue con l’art.

51 che indica le voci che concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente e quelle escluse. Ad esempio, non concorrono a formare il reddito:

  • i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza a disposizioni di legge;
  • i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale;
  • le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro nonché’ quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi;
  • le prestazioni di servizi di trasporto collettivo alla generalità o a categorie di dipendenti; anche se affidate a terzi ivi compresi gli esercenti servizi pubblici;
  • le mance percepite dagli impiegati tecnici delle case da gioco (croupiers) direttamente o per effetto del riparto a cura di appositi organismi costituiti all’interno dell’impresa nella misura del 25% dell’ammontare percepito nel periodo d’imposta;
  • ecc.

Le voci esclusi dal reddito lavoro dipendente: novità

Ebbene, il nuovo decreto sulla riforma fiscale del 30 aprile 2024, incrementa l’elenco di ciò che non concorre a formare i redditi da lavoro dipendente. In dettaglio, il provvedimento indica che non vi concorrono nemmeno

i contributi e premi versati dal datore di lavoro per i familiari a carico dei dipendenti per prestazioni, anche in forma assicurativa, aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, o aventi per oggetto il rischio di gravi patologie.

Non si tratta dell’unica misura di favore che il decreto prevede in favore dei lavoratori dipendenti.

Spicca anche il nuovo bonus befana 2025. Ossia la nuova indennità una tantum che sarà erogata in busta paga a gennaio 2025 a chi rispetta determinati requisiti reddituali e familiari.

Riassumendo

  • la definizione di reddito da lavoro dipendente è contenuta nell’art. 49 del TUIR
  • l’art. 50 TUIR indica i redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente
  • le voci che concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente e quelle escluse sono elencate dall’art. 51 del TUIR
  • il nuovo decreto sulla riforma fiscale del 30 aprile 2024 amplia le componenti escluse dalla formazione del reddito dipendente.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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