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Oggi: 13 Nov, 2025

Rientro dal congedo 104: dal 2026 corsia preferenziale allo smart working per i caregiver

Dal 2026, chi rientra dal congedo straordinario legge 104 avrà priorità nello smart working, favorendo conciliazione tra lavoro e assistenza
2 mesi fa
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congedo 104 con diritto smart working
Foto © Pixabay

Dal 1° gennaio 2026 diventano operative le novità previste dalla legge 106/2025. Il pacchetto interviene a favore delle persone con disabilità e di chi presta loro assistenza, con un focus chiaro su misure che aiutano a conciliare vita privata e lavoro. In questo quadro, un tassello centrale riguarda il congedo straordinario legge 104, strumento già noto ai lavoratori dipendenti che si prendono cura di un familiare con handicap grave e che ora viene confermato e rafforzato.

La riforma ribadisce che il diritto al congedo per assistere un congiunto con disabilità grave non solo resta, ma viene consolidato come misura stabile di protezione sociale. Il riferimento è all’assenza dal lavoro che i dipendenti possono chiedere nel corso della loro carriera per un totale massimo di 24 mesi.

Si tratta di un plafond “una tantum” sull’intera vita lavorativa: non si rinnova ogni anno e non si somma a ogni nuovo rapporto, ma costituisce un limite complessivo che consente di programmare la cura nel medio periodo.

Congedo straordinario 104: tutto confermato su piano economico e flessibilità

Sul piano economico, il congedo straordinario legge 104 mantiene una tutela forte del reddito. Durante l’assenza è riconosciuta un’indennità commisurata all’ultima retribuzione percepita, così da evitare crolli improvvisi delle entrate familiari. La misura è accompagnata dalla copertura contributiva valida per la pensione: il tempo di congedo non “buca” la posizione assicurativa, perché viene considerato utile ai fini previdenziali. In pratica, mentre si assiste il familiare, il percorso verso il trattamento pensionistico continua a scorrere.

Un altro elemento di rilievo è la flessibilità nell’uso. Il congedo può essere fruito in un unico periodo continuativo, quando l’assistenza richiede una presenza stabile e prolungata, oppure spezzettato in più intervalli, se la situazione di cura alterna fasi più intense ad altre più gestibili.

Questa possibilità di frazionamento, confermata dalla riforma, risponde alle esigenze reali delle famiglie, che spesso devono adattare l’organizzazione alle condizioni di salute del congiunto e ai ritmi clinici delle terapie.

Arriva il diritto allo smart working dopo il congedo

La legge 106/2025 (di riforma sui beneficio legati alla 104) introduce, oltre alle 10 ore extra per i c.d. permessi 104, anche una leva nuova per favorire il rientro in servizio: il diritto di priorità nell’accesso al lavoro agile. Al termine del congedo, chi riprende l’attività ottiene una corsia preferenziale per lo smart working. Qualora tale modalità sia compatibile con le mansioni svolte e con l’assetto organizzativo dell’azienda. Non si tratta di un obbligo generalizzato per il datore di lavoro, ma di una preferenza riconosciuta al lavoratore nella graduatoria degli aventi diritto, con l’obiettivo dichiarato di rendere più sostenibile il passaggio dall’assistenza a tempo pieno alla ripresa dell’operatività.

Questa priorità allo smart working si inserisce in una logica di equilibrio tra cura e occupazione. Rientrando dal congedo, molte famiglie devono gestire visite, terapie o semplicemente una presenza più attenta accanto alla persona assistita. Una settimana organizzata anche da remoto può alleggerire spostamenti, tempi morti e costi, permettendo una transizione graduale.

In più, riduce il rischio di abbandono del lavoro, che spesso si presenta quando la conciliazione appare impossibile. La riforma, valorizzando la priorità per il lavoro agile, riconosce che la continuità occupazionale passa anche da scelte organizzative più flessibili.

Il congedo straordinario nella riforma 104

Nel complesso, il quadro che entra in vigore dal 2026 rafforza tre pilastri:

  • tutela del reddito;
  • riconoscimento del valore previdenziale del tempo di cura;
  • flessibilità gestionale.

L’indennità rapportata all’ultima paga protegge il bilancio domestico nei mesi più delicati. La copertura dei contributi assicura che l’impegno familiare non penalizzi la pensione. La possibilità di usare il congedo in blocco o a spezzoni, insieme alla priorità per lo smart working al rientro, offre strumenti concreti per disegnare un percorso su misura.

Per i lavoratori con disabilità e per i caregiver familiari, l’effetto combinato è significativo. La riforma non crea una nuova misura, ma consolida il congedo straordinario legge 104 e lo collega a un incentivo al rientro sostenibile. Con il passaggio alla modalità agile come opzione preferenziale — quando mansioni e organizzazione lo consentono — si apre uno spazio di continuità tra il periodo di assistenza e la piena ripresa delle attività, senza strappi.

Anche per le imprese, la priorità allo smart working ha una ricaduta pratica. Ovvero rende più prevedibile la gestione dei rientri, perché introduce un criterio chiaro nelle scelte organizzative. Sapere che chi ha appena concluso il congedo ha una precedenza consente di pianificare turni, consegne e carichi, evitando decisioni estemporanee. La condizione resta la compatibilità con il ruolo e con le esigenze produttive, elemento che preserva l’equilibrio interno e impedisce automatismi difficili da sostenere.

Riassumendo

  • Dal 2026 entra in vigore la riforma per alcuni benefici legati alla 104.
  • Confermato il diritto a due anni di assenza per assistere familiari disabili (c.d. congedo straordinario).
  • Indennità pari all’ultima retribuzione e contributi validi per la pensione.
  • Congedo utilizzabile in forma continuativa o frazionata, secondo le esigenze.
  • Prevista priorità per lo smart working al rientro, se compatibile col ruolo.
  • Misura rafforza conciliazione tra lavoro e assistenza familiare nel lungo periodo.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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