Riconquista la libertà con il bonus donne da 400 euro al mese per un anno

Acciuffa e riconquista la libertà con il bonus donne da 400 euro al mese per un anno. Ovverosia, con una misura che, comunemente conosciuta come reddito di libertà, è peraltro accessibile senza alcun limite di reddito da rispettare. Vediamo come nel dettaglio.
3 anni fa
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Riconquista la libertà con il bonus donne da 400 euro al mese per un anno
Riconquista la libertà con il bonus donne da 400 euro al mese per un anno

Acciuffa e riconquista la libertà con il bonus donne da 400 euro al mese per un anno. Ovverosia, con una misura che, comunemente conosciuta come reddito di libertà, è peraltro accessibile senza alcun limite di reddito da rispettare. Ovverosia, senza dei vincoli ai fini ISEE.

Quella legata alla riconquista della libertà con il bonus donne da 400 euro è una misura a favore ed a tutela delle persone vittime di violenza. Ed è stata resa operativa nel mese di novembre del 2021. Grazie alla Circolare numero 166 dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS).

Riconquista la libertà con il bonus donne da 400 euro al mese per un anno

In particolare, la riconquista della libertà con il bonus donne da 400 euro al mese per un anno prevede da parte dell’INPS il riconoscimento di 4.800 annui. Presentando domanda all’Istituto di previdenza ed a patto che poi la donna sia supportata dai centri antiviolenza che sono riconosciuti dalle regioni.

Nel dettaglio, il bonus donne da 400 euro al mese per un anno, per la riconquista della libertà, non solo è senza ISEE. Ma è accessibile da parte delle donne che, avendo subito violenza, sono con o senza figli. Così come la misura è accessibile non solo per le donne di cittadinanza italiana. Ma anche per le extracomunitarie e per le donne con la protezione sussidiaria o con lo status di rifugiate.

Come si presenta la domanda per il reddito di libertà

A differenza degli altri bonus, i 400 euro al mese per un anno, per la riconquista della libertà, sono ottenibili solo se è il Comune di residenza della donna a presentare la domanda all’INPS. L’istanza, tra l’altro, deve essere corredata non solo dall’autodichiarazione della donna vittima di violenza. Ma anche dalla dichiarazione firmata da parte del rappresentante del centro antiviolenza.

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