Martedì scorso è accaduto qualcosa di inedito per i riti della politica britannica. Il cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, ha pronunciato un discorso precedente alla presentazione del nuovo bilancio. Tenete conto che l’iter per arrivare alla sua approvazione è molto rigido nel Regno Unito. Le misure restano segrete fino al giorno in cui vengono rese note al pubblico e il Parlamento le approva o respinge in blocco. Il fatto senza precedenti è stato voluto per preparare i sudditi di Sua Maestà al forte aumento delle tasse in vista.
Laburisti infrangono la promessa elettorale
“Ci sono molte speculazioni sulle scelte che farò e lo capisco”, ha detto Reeves.
“Farò il necessario per difendere le famiglie dall’alta inflazione e dai tassi di interesse, per proteggere i servizi pubblici dal ritorno all’austerità e assicurare che l’economia per le future generazioni sarà al sicuro con il debito sotto controllo”. La donna, braccio destro del primo ministro Keir Starmer, ha fatto presente che il mondo è cambiato rispetto allo scorso anno e che deve prendere atto del contesto in cui si trova, tra dazi americani e alta inflazione.
Diverse espressioni hanno fatto intendere che ci sarà l’aumento delle tasse, come quando ha detto che “ognuno dovrà fare la sua parte”. Un modo per giustificare l’infrangimento della promessa elettorale di non alzare le imposte sui redditi. E quando un anno fa presentò il suo primo bilancio, promise che il piano di aumento delle tasse per 40 miliardi di sterline sarebbe stato un “una tantum”. Invece, stando ai calcoli potrebbero servire fino ad altri 40-50 miliardi per tendere all’equilibrio dei conti pubblici al 2029 fissato dallo stesso governo.
Verso stangata sui redditi
L’aumento delle tasse questa volta riguarderebbe gli stessi redditi: +2% per il primo scaglione del 20% fino a circa 50.000 sterline e +5% per il secondo scaglione tra 50.000 e 125.000 sterline. Le maggiori entrate ammonterebbero rispettivamente a +20 e +10 miliardi. Una stangata impopolare, che secondo i media britannici direbbe qualcosa sul futuro della politica britannica. In pratica, Starmer si sarebbe rassegnato ad essere il primo ministro per un solo mandato, così come Reeves rinuncerebbe all’ambizione di correre per Downing Street.
La reazione dei mercati è stata eloquente: sterlina in calo e Gilt in rialzo. Gli investitori sconterebbero un miglioramento dei conti pubblici e una contestuale fuga dei capitali per via del forte aumento delle tasse. Quale sarà, invece, la reazione di Westminster? I laburisti sono netta maggioranza, ma divisi tra correnti. L’ala progressista potrebbe prendere le distanze dal nuovo bilancio, reclamando l’aumento della spesa per i servizi pubblici. L’ala più moderata si esporrebbe alle critiche delle opposizioni sul tradimento della promessa elettorale.
Aumento delle tasse tra alta inflazione e conti in rosso
Ieri, il rendimento del Gilt a 10 anni è risalito al 4,46% con la sterlina a 1,30 contro il dollaro. Con un’inflazione a settembre ancora al 3,8%, la Banca d’Inghilterra avrebbe scarsi margini per tagliare i tassi ulteriormente dal 4% attuale.
E i rincari di questi mesi sarebbero dovuti in gran parte proprio all’aumento delle tasse varato l’anno scorso. I conti pubblici restano in profondo rosso. Nell’anno fiscale terminato ad agosto, il deficit è salito a 83,8 miliardi, 5,1% del Pil. Il debito si sarebbe attestato al 95,3%. L’economia dovrebbe crescere nel 2025 dell’1,3% per il Fondo Monetario Internazionale, che ha rivisto il dato in rialzo dal precedente +1,2%.
L’aumento delle tasse cadrebbe in un momento terrificante per il governo. I laburisti sono in caduta libera nei sondaggi e se si tornasse a votare, si posizionerebbe terzi per seggi dietro al Reform UK di Nigel Farage e ai Liberaldemocratici. Possono consolarsi solo sapendo che i loro avversari storici, i Tories, sprofonderebbero a soli 30 seggi, scivolando al sesto posto. L’austerità, necessaria per evitare il baratro, non faciliterà di certo la risalita nei consensi.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

