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Oggi: 05 Dic, 2025

Rateizzo secondo o unico acconto: possibile svolta strutturale per le partite IVA

Il rateizzo del secondo o unico acconto potrebbe diventare strutturale: una novità fiscale attesa da migliaia di partite IVA
5 mesi fa
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acconto imposte
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Nel panorama fiscale italiano, uno degli aspetti che da anni genera maggiore attenzione tra i titolari di partita IVA riguarda le modalità di versamento delle imposte, in particolare quelle relative agli acconti. Se, fino ad oggi, la normativa ha concesso la possibilità di frazionare esclusivamente il saldo e il primo acconto, una novità di rilievo potrebbe presto cambiare l’approccio al secondo o unico acconto.

Saldo e acconto imposte: cosa si può rateizzare oggi

In base alla normativa vigente, i contribuenti possono optare per il pagamento dilazionato del saldo e del primo acconto relativo all’anno fiscale. Questa facoltà riguarda tutti i soggetti obbligati, senza particolari limitazioni di reddito o di categoria.

Tuttavia, per quanto riguarda il secondo acconto – o, nei casi in cui vi sia un unico acconto, lo stesso – la legislazione attuale non contempla alcuna forma di rateizzazione: tale importo deve essere interamente versato entro la scadenza di novembre.

Questa rigidità ha sempre rappresentato un ostacolo per molte partite IVA, soprattutto per i professionisti e gli imprenditori individuali con fatturati contenuti, che spesso si trovano a fronteggiare un carico fiscale concentrato in pochi mesi.

Le deroghe temporanee degli ultimi anni

Negli anni più recenti, tuttavia, il legislatore ha introdotto alcune eccezioni. Nel 2023 e nel 2024, in via del tutto straordinaria, è stata concessa una possibilità di rinviare e dilaziona il secondo o unico acconto. Questo beneficio è stato riservato esclusivamente a una categoria ben definita di contribuenti: le persone fisiche titolari di partita IVA che, nel periodo d’imposta precedente, avevano dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro.

Per questi soggetti è stata prevista un’alternativa alla scadenza unica di novembre.

In particolare, essi hanno potuto optare per:

  • il versamento dell’intero importo entro il 16 gennaio dell’anno successivo;
  • oppure per una soluzione rateale in cinque mensilità di pari importo, da gennaio a maggio.

Questa misura ha rappresentato un’importante boccata d’ossigeno per molte piccole attività, consentendo una migliore gestione del flusso di cassa in un periodo dell’anno tipicamente impegnativo anche per gli altri adempimenti fiscali.

Verso una riforma strutturale del rateizzo secondo o unico acconto

La possibilità di rendere strutturale questa opzione di pagamento rateale per il secondo acconto è ora oggetto di discussione nell’ambito del percorso di conversione del Decreto-Legge n. 84/2025 (c.d. decreto fiscale). Una proposta avanzata dalla Lega mira proprio a stabilizzare una misura simile a quella concessa nei due anni precedenti.

Secondo il testo in esame, a partire dal periodo d’imposta 2025, i titolari di partita IVA in possesso dei medesimi requisiti (ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro nel periodo d’imposta precedente) potrebbero godere, in modo permanente, della possibilità di:

  • effettuare il pagamento del secondo o unico acconto entro il 16 gennaio dell’anno successivo;
  • oppure di suddividere l’importo in cinque rate mensili, con scadenze comprese tra il 16 gennaio e il 16 maggio.

I vantaggi della proposta: liquidità e semplificazione

Rendere stabile il rateizzo secondo o unico acconto comporterebbe notevoli vantaggi per i piccoli contribuenti.

In primo luogo, si attenuerebbe l’impatto economico concentrato nel mese di novembre, lasciando più margine nella pianificazione finanziaria.

La dilazione degli oneri fiscali su un arco temporale più lungo permetterebbe inoltre di evitare squilibri nella gestione della liquidità, soprattutto per le attività soggette a stagionalità o che operano in settori a bassa marginalità.

Non meno importante, la misura costituirebbe una semplificazione anche in termini di previsione normativa: ciò che negli ultimi anni è stato deciso tramite deroghe temporanee, assumerebbe una forma stabile e strutturale.

Rateizzo secondo o unico acconto: i limiti della proposta

Deve essere però sottolineato che la proposta mantiene un’impostazione selettiva. Infatti, l’agevolazione continuerebbe a rivolgersi unicamente alle persone fisiche titolari di partita IVA, escludendo pertanto società, associazioni e altri soggetti giuridici. Inoltre, il tetto dei 170.000 euro di ricavi o compensi, seppur giustificato dall’intento di supportare le micro-imprese, rischia di escludere una fascia di contribuenti. Ovvero coloro che, pur superando di poco tale soglia, si trova ugualmente in difficoltà.

Nonostante ciò, l’orientamento sembra essere quello di introdurre un principio di gradualità nel prelievo. Cercando così di modulare gli adempimenti fiscali in funzione della capacità contributiva del singolo.

Riassumendo

  • Attualmente solo saldo e primo acconto sono rateizzabili, non il secondo o unico.
  • Negli ultimi due anni, eccezionalmente, si è permesso il rateizzo anche del secondo acconto.
  • La possibilità era riservata a partite IVA con ricavi sotto i 170.000 euro.
  • Proposta di legge vuole rendere strutturale il rateizzo del secondo acconto dal 2025.
  • Previsto versamento unico entro gennaio o in cinque rate fino a maggio.
  • Misura utile per la liquidità, ma limitata a una platea ristretta di contribuenti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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