Quota 103, versione 2023 e 2024: il confronto in attesa del 2025

Nel 2024 Quota 103, offre la pensione anticipata con nuove regole su decorrenza, calcolo e importi. Le differenza con la versione 2023
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quota 103
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La Legge di Bilancio 2024, come noto, ha portato avanti la possibilità di accedere alla pensione anticipata tramite la cosiddetta Quota 103 , una formula di pensionamento flessibile introdotta inizialmente in via sperimentale nel 2023. Con questa proroga, anche chi maturerà i requisiti nel corso del 2024 può usufruire di questo strumento per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro.

Tuttavia, la nuova normativa ha apportato alcune modifiche che riguardano sia le tempistiche sia il metodo di calcolo della pensione, con l’obiettivo di regolare e rendere più sostenibile l’accesso al pensionamento anticipato.

Cosa Prevede la Quota 103 nel 2024

Quota 103 permette ai lavoratori di andare in pensione una volta raggiunti i 62 anni di età e con almeno 41 anni di contributi versati. Questa opzione è pensata per offrire una maggiore flessibilità rispetto ai requisiti pensionistici standard, consentendo un’uscita dal mondo del lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria.

Fermo restando il requisito anagrafico e contributivo, per accedere alla Quota 103 nel 2024, è importante però considerare alcune nuove regole che disciplinano la decorrenza della pensione, il metodo di calcolo e l’importo massimo percepibile. Questi cambiamenti rendono la Quota 103 uno strumento ancora accessibile, ma con limitazioni rispetto alla normativa precedente.

Le principali modifiche

Tra le novità più significative introdotte con la proroga di Quota 103 nel 2024, troviamo:

  • Decorrenza della pensione (c.d. finestra mobile): la decorrenza del trattamento pensionistico per chi decide di usufruire della Quota 103 è stata modificata rispetto all’anno precedente. I lavoratori del settore privato ei lavoratori autonomi, una volta maturato il diritto alla pensione, dovranno attendere 7 mesi prima di ricevere l’assegno pensionistico. Per i dipendenti pubblici, invece, il periodo di attesa è più lungo: 9 mesi.
  • Metodo di calcolo interamente contributivo : un altro cambiamento rilevante riguarda il metodo di calcolo della pensione. Per chi sceglie Quota 103 nel 2024, l’importo della pensione sarà determinato esclusivamente tramite il metodo contributivo. Questo significa che verranno presi in considerazione solo i contributi versati durante la carriera lavorativa dal 1996 in poi. Gli anni di contributi maturati prima di tale dato non influenzeranno l’importo della pensione, una differenza significativa rispetto al passato, quando il calcolo prevedeva una parte retributiva.
  • Limite massimo dell’importo della pensione : La normativa introduce anche un tetto massimo all’importo pensionistico percepibile. L’assegno non potrà superare un valore pari a quattro volte il trattamento minimo erogato dall’INPS, che corrisponde a 2.394,44 euro lordi al mese. Questo limite si applica esclusivamente a chi decide di ritirarsi dal lavoro tramite Quota 103 nel 2024.

Incentivi per chi rimane al lavoro nonostante Quota 103

Altro aspetto è per chi, pur avendo maturato i requisiti per Quota 103, preferisce continuare a lavorare.

La Legge di Bilancio 2024 prevede un incentivo interessante. Questi lavoratori possono scegliere di rinunciare al versamento della loro quota di contributi previdenziali, che ammonta al 9,19% (c.d. bonus Maroni).

In pratica, tale somma sarà invece corrisposta direttamente nella busta paga, con un conseguente aumento della retribuzione netta. Questo meccanismo incentiva i lavoratori a prolungare la loro permanenza nel mondo del lavoro, pur avendo già maturato il diritto al pensionamento, migliorando nel contempo il proprio stipendio mensile.

Differenze con Quota 103 del 2023

Le modifiche introdotte nel 2024 creano una distinzione significativa tra chi ha maturato il diritto alla quota 103 nel 2023 e chi lo farà nel 2024. In particolare, chi ha raggiunto i requisiti nel 2023 è soggetto a un quadro normativo diverso:

  • La decorrenza della pensione nel 2023 prevedeva finestre temporali più brevi rispetto ai 7 o 9 mesi introdotti nel 2024.
  • Il calcolo dell’assegno pensionistico nel 2023 si basava su un sistema misto, che combinava metodo contributivo e retributivo, a differenza del sistema interamente contributivo del 2024.
  • L’importo massimo della pensione, nel 2023, poteva arrivare fino a cinque volte il trattamento minimo INPS, quindi superiore rispetto al limite di quattro volte imposto dalla nuova normativa.

Ricordiamo che Quota 103, che ha seguito Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) e Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi), come queste ultime, è un diritto alla pensione cristallizzato.

Questo significa che chi ha raggiunto i requisiti nel 2023 può anche uscire nel 2024 con le regole 2023. Così come chi matura i requisiti nel 2024 può andare via dal lavoro negli anni dopo sfruttando Quota 103 nella versione 2024.

Un equilibrio tra flessibilità e sostenibilità

La proroga di Quota 103 nel 2024, con le modifiche apportate, dimostra la volontà di offrire ai lavoratori una maggiore flessibilità per accedere alla pensione, senza però compromettere la sostenibilità del sistema previdenziale. L’estensione della finestra temporale per la decorrenza della pensione e il passaggio al calcolo interamente contributivo sono misure pensate per garantire una gestione più equilibrata delle risorse previdenziali, evitando un eccessivo impatto sul bilancio pubblico.

Al contempo, l’incentivo per chi decide di rimanere al lavoro è una strategia per mantenere attivi i lavoratori più esperti, permettendo loro di godere di un vantaggio economico immediato attraverso l’aumento della retribuzione. Questo approccio bilancia le esigenze dei lavoratori, che possono scegliere se ritirarsi prima o continuare a lavorare, e le necessità del sistema pensionistico italiano di restare sostenibile nel lungo periodo.

Ora c’è da capire che ne sarà nel 2025. Quindi, se sarà prorogata anche per il prossimo anno. Per ora sul tavolo pensioni in discussione per la prossima legge di bilancio ci sono diverse proposte. Tra queste la possibilità pensionamento a 70 anni per i dipendenti pubblici e l’estensione delle finestre mobili per la pensione anticipata ordinaria.

Riassumendo

  • La quota 103 consente la pensione anticipata con 62 anni di età e 41 di contributi.
  • Nel 2024 la pensione decorre dopo 7-9 mesi dalla maturazione del diritto.
  • Il calcolo della pensione è interamente contributivo, ignorando i contributi versati prima del 1996.
  • L’importo massimo della pensione è 2.394,44 euro lordi al mese, quattro volte il minimo INPS.
  • Chi rinuncia alla pensione può ricevere un aumento dello stipendio con un incentivo contributivo.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

2 Comments

  1. E mai possibile inps non non mandano in pensione chi ha raggiunto 40 anni di contributi e 64 anni di età un lavoratore e stufo attendere a ancora aspettare ché il lavoratore muoia sul lavoro ci sono troppi disoccupati assumere giovani basta ché una persona deve ancora lavorare ma il governo trova soldi per i barconi per le guerre e i soldi per le pensione non li trova e un problema ché non
    risolvere per i lavoratori.

  2. purtroppo paghiamo la pensione ai baby pensionati che con meno di 20 anni di contributi sono ormai da 40 anni in pensione…

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