Il dato sul PMI manifatturiero in Italia per il mese di novembre e pubblicato da HCOB ha sorpreso positivamente. Con 50,6 punti è stato superiore alle aspettative del mercato di 50,3 punti e sopra la soglia di demarcazione tra espansione e contrazione dell’attività per la prima volta dal mese di agosto scorso. Ancora più importante, il fatto che si tratti del dato più alto dal mese di marzo del 2023, oltre due anni e mezzo fa.
Esportazioni trainano manifattura italiana
Nel dettaglio, il PMI manifatturiero è stato trainato dalle esportazioni, la cui crescita risulta la più alta da ben 45 mesi. Grazie ad esse, gli ordini sono saliti a 51,6 punti dai 49,7 di ottobre.
In lieve crescita la produzione, anche se su livelli inferiori rispetto al mese precedente: 50,3 punti dai 50,6. Infatti, le decisioni sulle assunzioni e sugli acquisti risultano in calo. Per le prime il dato scende a 48,8 da 49,8 punti, ben sotto la soglia dei 50.
Sapete perché il dato di novembre sul PMI manifatturiero italiano sia stato sorprendente? Esso è risultato in controtendenza rispetto al resto d’Europa. Nell’Area Euro è sceso a 49,6 punti, segnalando contrazione. In Germania si è attestato a 48,2 punti e in Francia a 47,8 punti. In pratica, le principali economie del continente continuano a registrare una recessione dell’attività manifatturiera. Al contrario, in Italia si riscontrano timidi segnali di ripresa. E cosa più clamorosa, questa risulta trainata proprio dalle esportazioni, che tornano a salire dopo sei mesi.
Crescita minima del Pil nel terzo trimestre
Dopo che il governo americano annunciò agli inizi di aprile dazi sulle importazioni dal resto del mondo, i timori furono forti in economie esportatrici come Italia e Germania.
Per il momento sembrano essere stati fugati. Un po’ presto per tirare un sospiro di sollievo, ma il dato sul PMI manifatturiero non è arrivato isolato. A settembre, le esportazioni nette italiane sono state superiori a quelle di un anno prima. Verso gli stessi Stati Uniti, le esportazioni stanno sostanzialmente reggendo.
Un PMI manifatturiero in ripresa può anticipare una spinta al Pil italiano nell’ultimo trimestre dell’anno. La crescita del Pil nel terzo trimestre è stata dello 0,1% congiunturale e dello 0,6% annuale. La lettura preliminare aveva indicato un’economia ferma. Difficile, tuttavia, che le previsioni del governo per un +0,5% nell’intero 2025 siano smentite granché al rialzo. Con una Germania a crescita zero e un contesto geopolitico complesso, è già tanto che l’economia italiana resti in territorio positivo, magari per effetto degli investimenti legati al PNRR.
PMI manifatturiero rimbalza con energia in calo
Probabile che il PMI manifatturiero abbia già iniziato a beneficiare del calo dei prezzi di materie prime come petrolio e gas. Ricordiamo che alla base della crisi dell’industria italiana c’è stato il caro energia esploso con la guerra tra Russia e Ucraina. La nostra produzione industriale è tornata a crescere nel settembre scorso dell’1,5%, terzo dato positivo di quest’anno e il più alto da gennaio 2023.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

