Più facile andare in pensione a 63 anni con opzione donna, ecco perché

Come sfruttare opzione donna a 63 anni e andare in pensione nel 2024 anche se la misura è destinata solo a poche categorie di lavoratrici.
5 mesi fa
2 minuti di lettura
pensioni
Foto © Licenza Creative Commons

Nonostante tutto, opzione donna resta una misura molto favorevole per il pensionamento anticipato. Le lavoratrici continuano a guardare a questa misura con positività, tanto che si continua a chiederne il passaggio da sperimentale a definitiva. Certo, tra le penalizzazioni dell’assegno dovute al ricalcolo contributivo e le modifiche introdotte negli ultimi anni, l’opzione donna è diventata meno favorevole e quindi meno sfruttata.

Non è detto che la misura resterà attiva nel 2025, poiché si parla sempre meno di una sua eventuale proroga.

Ecco perché è necessario capire come sfruttarla ancora oggi, anche perché è una di quelle misure che consente di lasciare il lavoro anche con diritto maturato anni prima.

Più facile andare in pensione a 63 anni con opzione donna: ecco perché

Le modifiche che il governo ha introdotto nel 2023 e nel 2024 hanno escluso alcune lavoratrici dalla misura. Tuttavia, ci sono ancora lavoratrici che possono sfruttare i benefici di questa misura alla vecchia maniera, ovvero come funzionava una volta.

Chi ha compiuto 58 o 59 anni nel 2023 o nel 2024 difficilmente può accedere alla misura, a meno che non rientri in particolari categorie. Tuttavia, ci sono donne che hanno completato 35 anni di contributi in passato e che oggi hanno 60, 61, 62 o più anni e si trovano nel dubbio se poter sfruttare ancora la misura. Distinguendo le lavoratrici per anno di nascita, si può fare un quadro esatto della situazione e spiegare come è possibile prendere la pensione con opzione donna senza essere spiazzati dalle recenti modifiche.

Tutti i cambiamenti sopraggiunti su opzione donna

Fino al 2022, opzione donna era una misura aperta a tutte le lavoratrici, sia del settore pubblico che privato, sia autonome che dipendenti. Il Regime contributivo sperimentale per le donne aveva i seguenti requisiti da centrare entro il 31 dicembre 2021:

  • 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti;
  • 59 anni di età per le lavoratrici autonome;
  • 35 anni di contributi previdenziali versati.

Dal 2023, sono state introdotte novità stringenti, proseguite nel 2024.

Per chi ha maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022, i requisiti e le categorie di riferimento sono cambiati così:

  • 58 anni di età per le lavoratrici di aziende con tavoli di crisi aperti al Ministero del Made in Italy o licenziate;
  • 58 anni di età per le caregiver e le invalide con due o più figli;
  • 59 anni di età per le caregiver e le invalide con un solo figlio;
  • 60 anni di età per le caregiver e le invalide senza figli.

Nel 2024, i requisiti sono ulteriormente cambiati:

  • 59 anni di età per le lavoratrici di aziende con tavoli di crisi aperti al Ministero del Made in Italy o licenziate;
  • 59 anni di età per le caregiver e le invalide con due o più figli;
  • 60 anni di età per le caregiver e le invalide con un solo figlio;
  • 61 anni di età per le caregiver e le invalide senza figli.

La pensione a 63 anni con solo 35 anni di contributi

La pensione con opzione donna è sempre calcolata con il sistema contributivo e finestre di attesa di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome. Per tutte le donne che oggi hanno 63 anni, le porte di opzione donna restano favorevoli, senza vincoli e senza limiti, indipendentemente dalle novità introdotte dal governo nel 2023 e nel 2024.

Parliamo quindi di donne che hanno almeno 63 anni e che possono sfruttare opzione donna anche oggi, purché abbiano completato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021. Per chi si trova oggi con questa età anagrafica e con quell’anzianità contributiva nel 2021, la possibilità di andare in pensione con opzione donna nel 2024 è identica a quella che avevano le lavoratrici a quell’epoca. Con 63 anni di età e 35 anni di contributi oggi è possibile sfruttare opzione donna, a prescindere dal fatto che oggi la misura sia destinata solo a quelle categorie specifiche prima citate.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

anni 80
Articolo precedente

I lavoretti che ti svoltano la pensione ma solo se sei nato entro gli anni 80

Nel 2025 l'Assegno di Inclusione potrebbe essere più alto del 2024 per alcune famiglie, ma può anche accadere il contrario.
Articolo seguente

Assegno di Inclusione ADI, ecco 5 cose da sapere assolutamente per non perdere il sussidio