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Oggi: 05 Dic, 2025

Pignoramento NASPI: regole, soglie e confini per i beneficiari

Il pignoramento NASPI va in chiaro con la circolare INPS 130/2025: limiti, regole e tutele per beneficiari e creditori
2 mesi fa
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Con la circolare n. 130 del 30 settembre 2025, l’INPS ha introdotto importanti chiarimenti in materia di pignoramento NASPI e, più in generale, delle prestazioni economiche che non rientrano nella categoria delle pensioni. Si tratta di un aggiornamento rilevante, perché tocca strumenti fondamentali di sostegno al reddito, che hanno lo scopo di garantire al lavoratore mezzi di sussistenza nei momenti di difficoltà lavorativa.

L’intervento dell’INPS nasce dall’esigenza di applicare correttamente i principi fissati dal Codice di procedura civile e dalla Costituzione, armonizzando le tutele dei creditori con quelle dei cittadini che ricevono indennità sostitutive dello stipendio.

Non solo pignoramento NASPI: le prestazioni interessate dalla circolare

Il documento non si limita alla NASPI, ma riguarda tutte le prestazioni che hanno una funzione sostitutiva della retribuzione.

In altre parole, si tratta di strumenti che entrano in gioco quando manca lo stipendio per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore. Tra questi rientrano:

  • NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego): l’indennità di disoccupazione riconosciuta a chi perde involontariamente il lavoro;
  • Cassa integrazione: il trattamento economico destinato ai lavoratori sospesi o con riduzione dell’orario;
  • Indennità di mobilità: misura di sostegno rivolta ai lavoratori coinvolti in processi di ristrutturazione o riduzione del personale.

Tutte queste prestazioni hanno la caratteristica comune di garantire una parte, seppur ridotta, della retribuzione che il lavoratore percepiva in precedenza.

La regola generale sul pignoramento NASPI

Il nodo centrale riguarda la possibilità per i creditori di rivalersi su queste somme. Secondo la circolare, il pignoramento NASPI e degli altri trattamenti sostitutivi dello stipendio è ammesso, ma entro confini precisi. La legge prevede, infatti, dei limiti per proteggere chi percepisce queste indennità, così da garantire un sostegno minimo al lavoratore e alla sua famiglia.

I principali vincoli sono i seguenti:

  • per i crediti ordinari (ad esempio debiti verso banche o finanziarie), la somma pignorabile può arrivare fino a un quinto dell’importo percepito;
  • per i crediti alimentari (come gli assegni di mantenimento dovuti a figli o ex coniuge), l’ammontare è stabilito dal giudice, che valuta caso per caso in base alla situazione concreta.

Questa disciplina ricalca quanto già previsto per le retribuzioni e per tutti gli emolumenti ad esse assimilati.

Il principio di equilibrio tra tutela e obblighi

Il tema del pignoramento NASPI mette in evidenza la necessità di bilanciare due interessi contrapposti. Da un lato, è fondamentale che il lavoratore mantenga un livello minimo di risorse per far fronte alle esigenze quotidiane, come stabilito dall’articolo 38 della Costituzione, che riconosce a ogni cittadino il diritto a mezzi adeguati di sussistenza. Dall’altro, non si può ignorare il diritto dei creditori a recuperare i propri crediti, che la legge considera altrettanto legittimo.

La circolare INPS sottolinea come i limiti previsti dal Codice di procedura civile (art. 545) si applichino anche alle indennità sostitutive dello stipendio. Questo perché, pur non trattandosi di vere e proprie retribuzioni, esse svolgono la medesima funzione di sostegno economico.

Un chiarimento atteso

Il documento sul pignoramento delle prestazioni INPS (Circolare del 30 settembre 2025) rappresenta un tassello importante per chi si trova a dover affrontare un pignoramento NASPI. Negli anni, infatti, la questione aveva suscitato interpretazioni diverse, con incertezze sull’applicazione dei limiti previsti per le retribuzioni alle prestazioni previdenziali.

Grazie a questa circolare, l’INPS ribadisce in modo chiaro che la disciplina è la stessa: le indennità come NASPI, cassa integrazione e mobilità possono essere pignorate entro i limiti di legge, senza eccezioni, perché sostituiscono lo stipendio mancante e non hanno una natura diversa.

Pignoramento NASPI dopo i chiarimenti: implicazioni pratiche per i lavoratori

Per chi percepisce la NASPI e ha debiti pendenti, il chiarimento ha conseguenze concrete:

  • il rischio di vedersi decurtare una parte dell’indennità diventa reale;
  • la quota che può essere trattenuta non può mai superare un quinto per i crediti ordinari;
  • per le obbligazioni di natura alimentare, la decisione finale spetta al giudice, che può stabilire un pignoramento superiore se ritiene necessario tutelare i diritti dei beneficiari, come figli minori o ex coniugi.

Questo significa che, pur potendo subire un prelievo forzoso, il lavoratore non rischia di rimanere del tutto privo di sostegno.

Limiti al pignoramento NASPI: una tutela costituzionale

Un aspetto cruciale della circolare è il richiamo all’articolo 38 della Costituzione, che impone allo Stato di garantire a chi si trova in difficoltà economica un aiuto adeguato per vivere dignitosamente. Proprio in quest’ottica, l’INPS conferma che il pignoramento NASPI deve rispettare criteri rigidi, evitando che il beneficiario perda completamente i mezzi di sostentamento.

La normativa sui limiti al pignoramento non è, quindi, un privilegio concesso a chi riceve queste prestazioni, ma una protezione necessaria affinché le funzioni di sicurezza sociale non vengano svuotate di significato.

Riassumendo

  • La circolare INPS 130/2025 chiarisce regole sul pignoramento NASPI e indennità simili.
  • Le prestazioni coinvolte sostituiscono lo stipendio: NASPI, cassa integrazione e mobilità.
  • Pignoramento fino a un quinto per debiti ordinari; per alimentari decide il giudice.
  • Obiettivo: bilanciare diritti dei creditori con il minimo vitale garantito al lavoratore.
  • La disciplina del pignoramento segue l’articolo 545 c.p.c. e l’articolo 38 Costituzione.
  • Confermato: pignoramento NASPI ammesso, ma sempre entro limiti rigorosi e tutelanti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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