Pensioni prima comprando 5 anni di contributi, ma anche pensioni più alte, ecco i calcoli

Sfruttare la Pace Contributiva per andare in pensione prima riscattando contributi o per prendere una pensione più alta: cosa fare?
4 mesi fa
3 minuti di lettura
A 65 anni l’INPS ti accompagna alla pensione, ecco due strade utili per arrivare a 67 anni senza lavorare
Foto © Licenza Creative Commons

Si possono comprare i contributi previdenziali? La domanda può sembrare strana, ma è ciò che molti lavoratori si chiedono. Questo perché potrebbero avere la necessità di aumentare il loro pacchetto di annualità di contributi versati,. Poiché manca qualcosa per andare in pensione, oppure perché desiderano ottenere una pensione più alta. Soprattutto nel sistema contributivo, aumentare l’importo della pensione può essere un risultato che si ottiene solo versando più contributi.

Il lavoratore dipendente versa i contributi mese dopo mese con trattenute sulla busta paga.

In parte a suo carico e in parte a carico del datore di lavoro. Il lavoratore autonomo, invece, gestisce tutto da solo, solitamente con versamenti trimestrali all’INPS. In ogni caso, i versamenti finiscono nel montante contributivo.

In alcune situazioni, il lavoratore può gestire tutto da solo anche se è dipendente. E anche se, essendo autonomo, desidera incrementare il suo pacchetto di contributi. I versamenti volontari sono una possibilità, ma oggi verifichiamo ciò che permette di fare la Pace Contributiva, con i suoi 5 anni di contributi che il contribuente può, di fatto, acquistare.

“Buonasera, sono interessato a recuperare 5 anni esatti di contributi con la Pace Contributiva. Dal momento che ho già oltre 20 anni di contributi, tutti nel sistema contributivo, a conti fatti andrò in pensione nel 2026 a 64 anni con l’anticipata contributiva. Volevo capire se, in questi due anni circa che mi mancano, oltre a continuare a lavorare, posso acquistare 5 anni di contributi per aumentare l’importo della pensione. Vorrei sapere se secondo voi è una soluzione conveniente e se vale la pena spendere dei soldi in questo modo.”

Pensioni anticipate comprando 5 anni di contributi, ma anche pensioni più alte: ecco i calcoli

La Pace Contributiva è una misura riproposta dal governo nel 2024 e sarà attiva anche nel 2025. Anche chi ha già sfruttato questa opportunità nel triennio 2019-2021, quando fu introdotta per la prima volta con il decreto 4 del 2019, che diede vita anche al Reddito di Cittadinanza e alla quota 100, può beneficiarne nuovamente.

Questa misura consente di riscattare periodi di mancata contribuzione, permettendo di acquistare fino a 5 anni di periodi di inattività. Ossia periodi senza coperture contributive effettive o figurative. La misura può essere utilizzata sia per aumentare le possibilità di andare in pensione, centrando più facilmente i requisiti contributivi utili per alcune misure pensionistiche, sia per aumentare l’importo della pensione.

La misura si rivolge solo a chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, offrendo la possibilità di raggiungere qualche misura pensionistica desiderata o di aumentare l’importo della pensione. Nel sistema contributivo, infatti, che è l’unico sistema di calcolo delle pensioni per chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1995, più si versa, più si riceve.

Pace Contributiva, perché conviene?

L’obiettivo della Pace Contributiva è semplice: consentire a chi desidera migliorare la propria situazione previdenziale di farlo. Pagando un corrispettivo basato sull’aliquota contributiva applicata al fondo in cui si versa. I versamenti possono essere effettuati anche in rate mensili, fino a un massimo di 120 rate. Gli importi versati ogni anno possono essere dedotti dal reddito, permettendo di recuperare una parte di quanto versato grazie allo sgravio fiscale. Non c’è più la detrazione del 50% come nella prima versione della misura, attiva nel 2019, 2020 e 2021. Ma gli importi versati possono essere deducibili dal reddito, abbassando la base imponibile su cui si pagano le tasse.

I calcoli, i vantaggi e tutto ciò che c’è da considerare sulla Pace Contributiva

L’esborso può essere rilevante per chi pensa di acquistare contributi per un ritorno economico sulla pensione. Ad esempio, su uno stipendio dell’ultimo anno di lavoro pari a 30.000 euro, il costo di ogni anno di contributi acquistati è pari a 9.900 euro.

Questo significa che per aumentare di 5 anni la propria contribuzione con la Pace Contributiva, bisognerebbe versare la somma considerevole di 49.500 euro.

Tuttavia, l’incidenza di questi contributi sulla pensione futura può essere significativa. Per chi, ad esempio, ha un montante contributivo di 500.000 euro, 5 anni di contributi possono valere oltre 2.500 euro in più di pensione annua. Molto dipende poi dall’età di uscita e dai coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione.

L’aumento annuo di pensione per ogni anno di contributi riscattati incide in media tra i 400 e i 600 euro all’anno in più di pensione futura. Cifre che variano in base ai già citati coefficienti, al montante dei contributi e ad altri fattori.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

BTp 2050 con cedola 2,45%
Articolo precedente

Analisi BTp 2050 cedola 2,45% e prossimo stacco in data 1 settembre

assegno incollocabilità
Articolo seguente

Assegno incollocabilità 2024: fino a 305 euro per chi non può lavorare