Ci sono misure e strumenti previdenziali che possono risultare molto utili a chi desidera andare in pensione anticipatamente, ma non ha ancora maturato i requisiti necessari. È possibile programmare con intelligenza l’uscita dal lavoro, sfruttando alcune norme che consentono di avvicinarsi progressivamente al pensionamento, come nel caso del lettore che scrive:
“Le scrivo la seguente mail per avere delucidazioni in correlazione ad alcuni articoli da lei scritti che hanno suscitato in me interesse per una mia eventuale uscita anticipata dal mondo del lavoro.
A luglio del 2025 ho compiuto 60 anni, sono dipendente a tempo indeterminato presso un’azienda privata e maturo la pensione retributiva dal 1° dicembre 2029.
Vivo con mia sorella di 57 anni affetta da autismo e quindi disabile al 100% con accompagnamento. Avendo ancora quattro anni alla regolare pensione lavorativa, le chiedo se potrei, da dicembre 2026, accedere al congedo straordinario previsto dalla legge 104 per i due anni concessi dalla normativa e, successivamente, terminato il congedo, usufruire per un anno dell’Ape sociale, avendo a dicembre 2028 raggiunto i 63 anni e 5 mesi di età. In questo modo conto di arrivare a dicembre 2029 al pensionamento. I miei calcoli sono esatti? Interpreto bene le normative?”
Pensioni dopo congedo straordinario e prepensionamento, ecco come si arriva alla pensione
Programmare la pensione, lasciando il lavoro prima dell’età pensionabile, è possibile sfruttando alcune misure di accompagnamento. Esistono diversi percorsi che permettono di “scalare” progressivamente il sistema previdenziale. Ad esempio, passando dalla Naspi (indennità di disoccupazione fino a due anni) all’Ape sociale. E infine alla pensione di vecchiaia.
Con una pianificazione in tre fasi — Naspi, Ape sociale e pensione ordinaria — alcuni lavoratori riescono a completare il proprio percorso contributivo senza interruzioni e con una transizione più dolce verso la pensione.
Lo stesso ragionamento vale per il congedo straordinario retribuito fino a due anni, previsto per chi assiste un familiare con disabilità grave riconosciuta ai sensi della Legge 104. Durante questo periodo, il lavoratore mantiene la retribuzione piena e continua a maturare contributi, pur non lavorando. Il caso del lettore è dunque emblematico, ma va precisato che guardare troppo avanti nel tempo, specie per misure come l’Ape sociale, può essere rischioso.
Ape sociale in dubbio? Ecco perché non bisogna fidarsi
Le alternative per lasciare il lavoro anticipatamente senza maturare subito la pensione sono diverse: Naspi, Ape sociale, Quota 41, congedo straordinario e altre soluzioni. Tuttavia, serve cautela. Chi oggi ha 65 anni può pianificare con ragionevole sicurezza l’uscita. Contando sull’arrivo della pensione di vecchiaia a 67 anni. Anche con eventuali piccoli aumenti legati alle aspettative di vita.
Diverso è il discorso per misure sperimentali come l’Ape sociale, che dipendono ogni anno dalla conferma del governo. Nel caso del nostro lettore, che punta al 2028 per usufruire di un anno di Ape sociale e al 2029 per la pensione di vecchiaia, il rischio è concreto: se la misura non venisse prorogata, si troverebbe con un anno di scopertura, senza pensione e senza possibilità di prolungare il congedo.
In tal caso, resterebbe l’obbligo di rientrare al lavoro.
Pensioni, congedo, Naspi e tutte le varie soluzioni per programmare una pensione
Il sistema previdenziale italiano è in continua evoluzione e cambia di anno in anno con l’introduzione di nuove misure e requisiti. Per questo motivo, è sconsigliabile pianificare un’uscita dal lavoro definitiva basandosi su strumenti provvisori o sperimentali, che potrebbero essere modificati o abrogati.
Le normative previdenziali possono cambiare anche in modo significativo, variando i requisiti di età, gli anni di contributi richiesti o le modalità di accesso. Chi programma nei minimi dettagli la propria uscita rischia, in caso di cambiamenti, di restare senza tutele e senza pensione.
Meglio affidarsi a misure strutturali e consolidate, come la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata ordinaria o i congedi retribuiti previsti dalla legge 104, che — pur soggetti all’adeguamento alle aspettative di vita — offrono maggiore sicurezza e prevedibilità.
Pensioni, congedo straordinario, Naspi e prepensionamenti restano dunque ottimi strumenti di pianificazione, ma vanno utilizzati con prudenza e realismo, avendo sempre presente che il quadro normativo può cambiare da un anno all’altro.
