Per andare in pensione senza alcun limite anagrafico è necessario, nella maggior parte dei casi, superare i 40 anni di contributi versati.
Due misure lo consentono: la pensione anticipata ordinaria e la Quota 41 per i lavoratori precoci.
Una carriera contributiva superiore ai 40 anni, tuttavia, non è alla portata di tutti.
Capita spesso di incontrare contribuenti con circa 35 anni di contributi, una carriera non lunghissima ma sufficiente per accedere ad alcune forme di pensionamento anticipato.
Le pensioni con 35 anni di contributi sono infatti possibili attraverso due canali principali:
- scivolo per lavori usuranti;
- Opzione Donna.
Pensioni con 35 anni di contributi, ecco due opzioni possibili a 62 anni o prima
Uscire dal lavoro prima dei 62 anni con “solo” 35 anni di contributi è possibile, ma non per tutti.
Le misure che lo consentono sono limitate a categorie specifiche di lavoratori e lavoratrici.
La prima, lo scivolo per lavori usuranti, riguarda determinate attività professionali identificate dalla normativa.
La seconda, Opzione Donna, è riservata esclusivamente alle lavoratrici che rientrano in particolari condizioni personali o familiari.
Entrambe sono misure di pensionamento anticipato tuttora operative nel 2025.
Lo scivolo usuranti sarà attivo anche nel 2026, mentre Opzione Donna è in scadenza al 31 dicembre 2025.
Toccherà al governo decidere se prorogarla o potenziarla. Le ultime indiscrezioni, tuttavia, parlano di un’intenzione di proseguire l’esperienza, magari con qualche miglioramento.
Lo scivolo per lavori usuranti: pensione con 35 anni di contributi per chi svolge determinate attività
Una misura particolarmente vantaggiosa per molti lavoratori è la pensione anticipata con scivolo per lavori usuranti.
Per “lavoro usurante” si intendono le attività faticose o rischiose definite dalla normativa vigente, tra cui:
- lavoratori notturni per gran parte della giornata lavorativa;
- operai alla catena di montaggio nelle fabbriche;
- conducenti di veicoli per il trasporto pubblico collettivo (con mezzi da oltre 9 posti);
- addetti al lavoro in gallerie, cave, miniere o altri ambienti sotterranei;
- operatori in cassoni ad aria compressa;
- palombari;
- lavoratori esposti costantemente ad alte temperature;
- addetti alla produzione del vetro cavo;
- chi lavora in spazi confinati o angusti.
I requisiti per accedere allo scivolo usuranti:
- 61 anni e 7 mesi di età minima;
- almeno 35 anni di contributi versati;
- raggiungimento della quota 97,6 (somma di età e contributi).
È proprio la quota 97,6 a rappresentare il principale vincolo per l’accesso alla misura.
Si possono utilizzare anche frazioni di anno per raggiungerla.
Le attività sopra elencate devono essere svolte per almeno metà della vita lavorativa o, in alternativa, per sette degli ultimi dieci anni.
Opzione Donna: come funziona
L’Opzione Donna è l’altra misura che consente di accedere alla pensione con 35 anni di contributi.
Si tratta di una formula sperimentale e non strutturale, quindi soggetta a rinnovo annuale.
Rispetto alle versioni originarie — che permettevano il pensionamento a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le autonome — la platea si è notevolmente ridotta.
Oggi possono accedervi solo le seguenti categorie di lavoratrici:
- caregiver;
- invalide;
- licenziate o dipendenti di aziende in crisi con tavolo di risoluzione aperto presso il Ministero del Lavoro.
Requisiti aggiornati per Opzione Donna:
I requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di uscita.
- 59 anni di età per caregiver e invalide con almeno due figli, o per lavoratrici coinvolte in aziende in crisi;
- 60 anni di età per caregiver e invalide con un solo figlio;
- 61 anni di età per caregiver e invalide senza figli;
- almeno 35 anni di contributi versati.
L’invalidità deve essere certificata con un grado non inferiore al 74%.
La caregiver deve convivere da almeno sei mesi con il familiare disabile che assiste.
Infine, le aziende in crisi devono essere grandi imprese di interesse nazionale che abbiano tavoli ministeriali attivi per la gestione della crisi.
Di conseguenza, non tutte le licenziate o le lavoratrici di ditte in difficoltà possono accedere automaticamente alla misura.