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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni al Nord in crescita: cosa c’è dietro il trend

Nel primo semestre 2025 cresce la prevalenza delle pensioni al Nord, segnando un nuovo equilibrio nella distribuzione previdenziale
4 mesi fa
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Il primo semestre del 2025 parla chiaro nei dati relativi all’erogazione delle pensioni. Con un evidente rafforzamento della quota destinata ai cittadini residenti nelle regioni settentrionali.

Secondo quanto emerso dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio INPS, si osserva un incremento nella distribuzione geografica degli assegni previdenziali a favore del Nord Italia, che consolida la propria posizione nel panorama nazionale.

La distribuzione regionale delle pensioni

I dati aggiornati e diffusi dall’Osservatorio INPS, oltre ad indicare che l’importo medio delle pensioni in Italia è di 1.215 euro, indicano che nei primi sei mesi del 2025, oltre la metà delle nuove pensioni sono state attribuite a residenti nelle regioni settentrionali.

Precisamente, il 51% delle pensioni liquidate tra gennaio e giugno ha riguardato soggetti domiciliati al Nord, in aumento rispetto al 50% rilevato per l’intero anno 2024. Questo leggero ma significativo incremento conferma una tendenza già in atto negli ultimi anni, suggerendo una dinamica demografica ed economica che favorisce queste aree.

Un trend che conferma il primato settentrionale

Sebbene l’incremento appaia modesto nell’ordine di un punto percentuale, assume rilievo se inserito in un contesto più ampio. Il Nord Italia mantiene il primato in termini di beneficiari delle pensioni liquidate. E il recente aumento rafforza ulteriormente la centralità di questa macroarea nel sistema previdenziale italiano.

Si tratta di un dato che, seppur legato a un arco temporale limitato, testimonia un consolidamento delle dinamiche demografiche, occupazionali e previdenziali che da tempo caratterizzano le regioni settentrionali. Questo territorio, storicamente più industrializzato e popolato, registra una quota rilevante di lavoratori che, giunti all’età pensionabile, accedono al trattamento pensionistico.

Pensioni al Nord: le ragioni dietro al primato

Se vogliamo andare nel dettaglio delle ragioni, possiamo dire che diversi fattori contribuiscono a spiegare perché le pensioni al Nord continuano a rappresentare la fetta più ampia del totale.

Anzitutto, la maggiore densità di popolazione nelle regioni settentrionali, accompagnata da un tessuto produttivo storicamente più sviluppato, ha determinato nel tempo un più alto numero di lavoratori regolarmente iscritti agli enti previdenziali.

Inoltre, il più elevato tasso di occupazione e l’età media della forza lavoro nel Nord Italia rendono fisiologico un numero maggiore di pensionamenti. In sostanza, si va a pensione dove si è lavorato di più, e il Nord, in questo senso, continua a costituire un bacino privilegiato.

Considerazioni sul quadro nazionale

Il quadro emerso dal monitoraggio INPS consente anche di osservare le differenze regionali e territoriali nella fruizione del sistema pensionistico. Il sorpasso, sebbene contenuto, della soglia del 50% da parte delle regioni settentrionali potrebbe indicare un ulteriore allontanamento dalle dinamiche del Centro e del Sud Italia. Area dove l’accesso al trattamento pensionistico resta più contenuto. Spesso per motivi legati alla minore stabilità lavorativa o alla discontinuità contributiva.

Questa differenza territoriale riflette anche i divari storici in termini di sviluppo economico, infrastrutture e opportunità occupazionali. Di conseguenza, il sistema pensionistico nazionale fotografa indirettamente anche l’evoluzione della struttura produttiva del Paese.

Riassumendo

  • Nel 2025 cresce la quota di pensioni liquidate ai residenti nel Nord Italia.
  • Il Nord raggiunge il 51% delle nuove pensioni contro il 50% del 2024.
  • La maggiore occupazione storica spiega l’alto numero di pensionati al Nord.
  • Persistono forti differenze territoriali nell’accesso al sistema previdenziale.
  • La concentrazione delle pensioni al Nord solleva interrogativi sulla sostenibilità futura.
  • La tendenza potrebbe rafforzarsi nei prossimi anni secondo i dati INPS.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.