In un mondo del lavoro complesso, instabile e pieno di insidie, anche gli aspetti previdenziali non fanno eccezione. Lavorare oggi è complicato sotto molti punti di vista.
Trovare un impiego stabile è ancora difficile, nonostante i dati sull’occupazione siano migliori rispetto al passato.
Trovare un lavoro ben retribuito è altrettanto arduo, e in questo caso i numeri sugli stipendi non sono altrettanto confortanti.
Tutte queste difficoltà si riflettono anche nel post-lavoro, ovvero nella fase in cui si dovrebbe andare in pensione. Raggiungere le carriere contributive che permettano un’uscita anticipata dal mondo del lavoro diventa sempre più difficile.
E, proprio come gli stipendi, anche le pensioni attuali (e future) sono e saranno spesso troppo basse.
Per questi motivi, diventano particolarmente allettanti le proposte di esodo incentivato, che alcune aziende, con accordi firmati in sede sindacale, offrono ai lavoratori, soprattutto a coloro vicini alla pensione, ma non solo.
Oggi analizziamo il caso di Mirafiori, dove Stellantis ha proposto importanti incentivi all’esodo rivolti a un numero definito di dipendenti.
Da Stellantis ecco gli incentivi all’esodo: dalla Naspi alla pensione, tutti i dettagli
Con un accordo siglato il 12 giugno 2025 con i sindacati, Stellantis ha varato un nuovo piano di incentivi all’esodo per lo stabilimento di Mirafiori, a Torino.
Il tema degli esuberi è storico all’interno del gruppo, e riguarda praticamente ogni sito produttivo: da Cassino a Melfi, da Pomigliano d’Arco a Mirafiori.
Da anni l’azienda propone incentivi economici importanti per spingere i dipendenti a lasciare volontariamente il lavoro.
Il nuovo piano interessa 250 lavoratori del Polo produttivo di Mirafiori, con termine di adesione fissato al 31 luglio 2025.
Per altre unità produttive – come Ex PCMA, strutture centrali, reparti presse, ma anche società come FCA Services Torino e CRF area torinese – il termine per aderire è il 31 ottobre 2025.
A questi 250 lavoratori, se ne aggiungono altri 360, per un totale di 610 esuberi.
Le offerte previste dall’accordo variano, ma in tutti i casi si tratta di proposte economicamente rilevanti.
Incentivi differenziati: da 6 mesi di stipendio ai contributi figurativi per 4 anni
Ai lavoratori che hanno già maturato i requisiti per la pensione, e che quindi sono prossimi all’uscita naturale dal lavoro, Stellantis offre 6 mesi di stipendio lordo come incentivo all’esodo.
Ma è per i dipendenti che si trovano fino a 4 anni dal raggiungimento della pensione che il piano si fa particolarmente interessante.
Infatti, viene offerta:
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2 anni di Naspi (indennità di disoccupazione INPS);
– per chi ha almeno 4 anni di anzianità aziendale continuativa;
– la durata della Naspi equivale a metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni.
Poiché la Naspi è inferiore allo stipendio, anche a causa del decalage INPS che riduce l’importo dopo i primi 6-8 mesi, l’azienda integra la differenza fino ad arrivare al 90% della retribuzione lorda attuale del lavoratore per tutta la durata della Naspi.
Successivamente, per i 2 anni rimanenti (o meno, se il pensionamento avviene prima), l’integrazione aziendale prosegue sotto forma di indennità pari al 70% della retribuzione lorda.
Durante tutti e 4 gli anni, Stellantis si impegna a coprire i contributi figurativi, per non interrompere la carriera previdenziale del dipendente.
Solo denaro per chi è lontano dalla pensione, ma gli importi restano rilevanti
I dipendenti che non maturano i requisiti per la pensione nei 48 mesi successivi ricevono incentivi esclusivamente economici, ma ugualmente significativi.
Ecco le fasce anagrafiche e i relativi incentivi:
- 55 anni o più:
30.000 euro di premio + 33 mensilità di stipendio lordo - 50-54 anni:
30.000 euro di premio + 30 mensilità di stipendio lordo - 45-49 anni:
30.000 euro di premio + 24 mensilità di stipendio lordo - 40-44 anni:
20.000 euro di premio + 18 mensilità di stipendio lordo - 35-39 anni:
20.000 euro di premio + 12 mensilità di stipendio lordo