Pensione anticipata, non c’è spazio per i morosi, le ultime novità

Pensione anticipata, niente finanziamento a chi ha debiti scaduti da 90 giorni, non potrà accedere all'Ape volontaria
7 anni fa
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Pensione anticipata, dall’Ape volontaria sono esclusi i cattivi pagatori. Chi ha debiti scaduti da oltre 90 giorni con banche e altri operatori finanziari, rischia che la domanda non venga accolta.

Lo ha stabilito lo schema di dpcm attuativo dell’anticipo pensionistico (Ape) volontario, che ha ricevuto la settimana scorsa il parere favorevole con osservazioni dal consiglio di stato.

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Parere fortemente in ritardo

Il parere favorevole, arriva fortemente in ritardo.

Si ricorda che l’Ape volontaria doveva entrare in vigore il 1° maggio e che il dpcm doveva essere pronto entro febbraio. Sul ritardo si sofferma il Consiglio di stato, facendo notare che non basta il decreto alla messa in moto dell’Ape dovendosi attendere gli accordi quadro (entro 30 giorni dall’entrata in vigore dpcm) con Abi e Ania.

Il consiglio di Stato, fa presente che il ritardo produce effetti negativi, anche sulla durata minima dell’Ape. Non possono ottenere l’Ape coloro che maturano i requisiti nei sei mesi successivi alla data di presentazione della richiesta. Il ritardo, secondo il consiglio di Stato, rischia i ledere quei soggetti che si trovino a maturare il requisito anagrafico nei sei mesi successivi alla data di presentazione della richiesta di Ape. Ed è per questo motivo che, il Consiglio di Stato, suggerisce di non applicare la condizione in sede di prima operatività della disciplina.

Pensione anticipata e speranza di vita

Il dpcm, composto da venti articoli e cinque allegati, in riferimento alla speranza di vita, individua i beneficiari e i requisiti. Il parere del Consiglio di Stato, si sofferma su:

  • l’esclusione dei professionisti (gli iscritti alle casse professionali);
  • a mancata esclusione del requisito anagrafico dai futuri adeguamenti alla speranza di vita (il prossimo di tre mesi ci sarà dal 2019).
    Stabilisce in merito, che, se durante l’erogazione dell’Ape, interviene un adeguamento dei requisiti della pensione, la durata del prestito è rideterminata in misura pari all’incremento, con conseguente rideterminazione del debito residuo.

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Sono a rischio i cattivi pagatori.

L’art. 7, comma 8, prevede una serie di situazioni che il richiedente l’Ape volontaria, deve autocertificare, che potrebbero rivelarsi causa di mancato finanziamento.
Tra le situazioni da certificare emerge:
riferimento alle esposizioni creditizie scadute e non pagate o sconfinanti da oltre 90 giorni.

Simulatore Inps

Tra gli obblighi previsti a carico dell’Inps, la predisposizione, sul sito web, di un simulatore che consenta di calcolare la rata di prestito in funzione dell’importo mensile di Ape. L’importo della pensione anticipata, non può risultare inferiore a 150 euro mensili.

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