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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensione a 67 anni o rimandare? Ecco come fare la scelta giusta

Ecco quando anche senza bonus Giorgetti rimandare la pensione oltre i 67 anni di età conviene per prendere di più.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
Pensione di vecchiaia
Foto © Licenza Creative Commons

Dal momento che vengono varate sempre più spesso misure che favoriscono chi resta a lavorare anche dopo aver maturato il diritto alla pensione – con premi autentici per chi rimane in servizio – una domanda sorge spontanea: conviene davvero rinviare l’uscita o è meglio andare in pensione subito?

La risposta non è affatto semplice, perché dipende dalle condizioni di ciascun lavoratore: salute, situazione lavorativa, famigliare e personale. Sono sempre di più i contribuenti che scrivono in redazione per avere chiarimenti su quella che, a tutti gli effetti, è una scelta di vita. Cosa conviene fare, quindi, quando si arriva a 67 anni di età, l’età fissata come quella pensionabile?

Incentivi a posticipare l’uscita, ecco perché sono allettanti

Oggi chi raggiunge i requisiti per la pensione anticipata ordinaria può decidere di restare a lavorare, così come chi centra i requisiti della Quota 103.

In realtà, tutti possono rinviare l’uscita, a prescindere dalla misura di pensionamento.

Quota 103 e pensione anticipata ordinaria hanno però un tratto in comune: entrambe rientrano nel bonus Giorgetti, una misura che richiama il vecchio bonus Maroni, e che concede un surplus di stipendio a chi rinvia la pensione.

In pratica:

se hai raggiunto i 41 anni di contributi e i 62 anni di età della Quota 103, oppure i 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) della pensione anticipata, puoi chiedere all’INPS di attivare il bonus.

Il vantaggio consiste nel fatto che la quota di contribuzione a carico del lavoratore resta in busta paga come netto aggiuntivo, pari al 9,19% in più ogni mese fino al momento del pensionamento.

Perché a volte conviene rimandare la pensione anche a 67 anni

Questo sistema potrebbe preludere a una futura estensione dei bonus anche a chi compie 67 anni di età e ha diritto alla pensione di vecchiaia.

Per ora si tratta di un’ipotesi, ma già oggi non è obbligatorio lasciare il lavoro al compimento dei 67 anni.

Anzi, spesso la scelta di restare al lavoro porta a una pensione più alta, perché si continuano a versare contributi. Nel sistema contributivo, ogni versamento va ad alimentare il proprio “salvadanaio previdenziale”, che viene poi trasformato in rendita mensile.

Il meccanismo funziona così:

  1. i contributi vengono rivalutati in base all’inflazione;
  2. la somma finale è moltiplicata per i coefficienti di trasformazione, che aumentano con l’età.

Di conseguenza, più tardi si va in pensione, più alta sarà la rendita.

Pensione a 67 anni o rimandare? Ecco come fare la scelta giusta

I coefficienti di trasformazione sono quindi un vantaggio importante per chi rinvia l’uscita. Più elevata è l’età di pensionamento, più favorevole sarà il calcolo dell’importo.

Tuttavia, ciò vale soprattutto per il sistema contributivo. Nel sistema retributivo, la situazione è diversa: il calcolo si basa sulle ultime annualità di stipendio. Se, dopo i 67 anni, la retribuzione dovesse calare, la quota di pensione calcolata con il metodo retributivo potrebbe risultare penalizzata.

Questo rischio non riguarda chi ha iniziato a versare dopo il 1° gennaio 1996, perché rientra nel solo sistema contributivo.

Diverso il caso di chi ha versato contributi prima di tale data:

  • chi al 31 dicembre 1995 aveva già 18 anni di versamenti, si vede applicare il calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011;
  • chi invece non raggiungeva i 18 anni a quella data, ha una quota di pensione calcolata con il retributivo solo fino al 1995.

In sintesi: per i lavoratori nel sistema contributivo puro, rimandare conviene quasi sempre; per chi è nel misto, invece, la scelta richiede più attenzione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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