L’Italia anche a novembre si è confermata tra i Paesi con il più basso tasso d’inflazione nell’Eurozona. I prezzi al consumo sono cresciuti dell’1,2% contro una media del 2,2% nell’area. Ma sotto Natale si fa sentire la “pando-flation”: i prezzi di panettoni e pandoro lievitano rispetto allo scorso anno e, in certi casi, anche in doppia cifra. E questo può essere un problema per milioni di famiglie, le cui retribuzioni stanno sì crescendo più dell’inflazione negli ultimi trimestri, ma restando ben al di sotto del 2021 in termini reali. Per l’ISTAT a fine settembre il bilancio era di un pesante -8,8%.
Tutti i rincari per Natale 2025
L’Osservatorio dei Consumi di Federconsumatori ha trovato che i prezzi di panettoni e pandoro sono cresciuti in media dell’8,1%. Nel dettaglio, un panettone tradizionale è rincarato del 4% e un pandoro classico del 9%. Batosta per i panettoni “speciali” con un +14%, seguiti da quelli “gluten free” a +12% e dalle versioni salate a +11%.
E così, negli ultimi due anni i prezzi dei panettoni sono schizzati del 13% e quelli del pandoro dell’11%. Sempre Federconsumatori ha trovato che un panettone industriale standard è venduto in media a 13,99 euro dai 13,45 euro dello scorso anno. Un pandoro costa 13,24 euro, mentre un panettone speciale sale a 18,69 euro; senza glutine a 19,99 euro. Infine, i panettoni artigianali arrivano a una media di 44-49 euro.
Italiani pro-pandoro
Da una ricerca condotta dall’associazione è emerso che il pandoro piace al 52% degli intervistati, mentre il panettone si ferma al 32%. Certo, a livello di fascia di prezzo GDO (catene e supermercati) i prezzi di panettoni e pandoro partono già da una media di 5,50 euro.
Ed esistono differenze tra le varie città. I panettoni in una pasticceria di Milano risultano certamente più cari della media nazionale, mentre nelle catene della grande distribuzione al Sud possono trovarsi a prezzi più in linea con la parte bassa della fascia GDO.
Prezzi dei panettoni su con materie prime
Resta il fatto che, girando tra gli scaffali dei supermercati o entrando nelle pasticcerie, la “pando-flation” si tocca con mano. Quali sono le cause? I costi delle materie prime sono aumentati. Ingredienti chiave come burro, uova e frutta candita non sono a buon mercato come fino a qualche anno fa. Risentono di svariate dinamiche, tra cui l’impatto dei cambiamenti climatici in alcune aree del pianeta. Basti pensare al caffè e al cacao in questi anni. Il tema dei temi resta l’energia. L’elettricità ci costa oggi oltre il 77% in più rispetto a cinque anni fa. E i generi alimentari hanno registrato aumenti superiori alla media: +28,4% nel quinquennio scorso.
Va da sé che per i panettoni artigianali i prezzi sono determinati anche dalla percezione che ha il consumatore sulla sua qualità superiore. Trattasi di un segmento premium, che riflette non soltanto i costi di produzione, ma anche l’esclusività del dolce natalizio rispetto ad uno acquistato al supermercato.
Comunque sia, sempre “pando-flation” è.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
