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Oggi: 05 Dic, 2025

Opposizione spese sanitarie: come tutelare la propria privacy fiscale nel 730 precompilato

Non tutte le spese mediche devono finire nel 730 precompilato: come funziona l’opposizione spese sanitarie per proteggere la privacy
5 mesi fa
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opposizione spese sanitarie
Foto © Pixabay

Nel sistema fiscale italiano, il contribuente ha facoltà di esprimere il proprio dissenso rispetto all’inserimento automatico delle spese mediche nella dichiarazione dei redditi precompilata.

L’Agenzia delle Entrate ha ribadito questa possibilità nel provvedimento pubblicato il 3 luglio 2025, offrendo agli interessati due modalità operative per esercitare il diritto all’opposizione delle spese sanitarie.

Questa facoltà si colloca in un contesto normativo orientato a conciliare l’efficienza del modello 730 precompilato con la necessaria tutela dei dati personali e sensibili, in particolare quelli riguardanti la salute.

Le modalità per esercitare l’opposizione spese sanitarie

Il contribuente può manifestare il proprio dissenso alla trasmissione dei dati sanitari al Sistema Tessera Sanitaria e, conseguentemente, all’Agenzia delle Entrate.

Tale opposizione può avvenire in due distinti momenti:

Opposizione immediata al momento della spesa

La prima opzione consiste nel negare il consenso all’atto della prestazione o dell’acquisto. In tal caso, il soggetto che emette il documento fiscale (farmacista, medico, struttura sanitaria o altro operatore abilitato) non riceve il codice fiscale del contribuente, impedendo così l’associazione della spesa a una persona fisica. In alternativa, è anche possibile chiedere esplicitamente l’annotazione dell’opposizione direttamente sulla fattura o sullo scontrino rilasciato.

Questa scelta consente di bloccare alla fonte la trasmissione dei dati, mantenendo così il massimo livello di controllo sulla diffusione delle informazioni sanitarie personali.

Opposizione differita nei mesi successivi

In alternativa, il contribuente può opporsi a posteriori, cioè dopo che le spese sono già state comunicate al Sistema Tessera Sanitaria. Il periodo utile per esercitare questa forma di opposizione va dal 1° ottobre dell’anno in cui è stata sostenuta la spesa fino al 31 gennaio dell’anno successivo.

In questa finestra temporale, è possibile inviare una richiesta formale all’Agenzia delle Entrate per evitare che determinate voci di spesa vengano rese disponibili nel 730 precompilato. Il dissenso può essere specifico (riferito solo a determinate tipologie di spesa o a singole transazioni) e viene comunicato tramite una delle seguenti modalità:

  • invio di un’email all’indirizzo: opposizioneutilizzospesesanitarie@agenziaentrate.it;
  • telefonata al Centro di assistenza multicanale (numero verde 800909696, oppure 0697617689 da cellulare, o +39 0645470468 dall’estero);
  • presentazione della richiesta presso gli uffici territoriali dell’Agenzia.

Questo sistema consente quindi un’opposizione selettiva e consapevole, con un margine temporale congruo per valutare le proprie esigenze di privacy.

I dati sanitari coinvolti

Dal 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, il Sistema Tessera Sanitaria trasmette all’Agenzia delle Entrate i dati consolidati riguardanti le spese sanitarie sostenute, nonché gli eventuali rimborsi per prestazioni non effettuate o erogate solo in parte.

Questi dati includono diverse informazioni:

  • codice fiscale dell’intestatario della spesa (contribuente o familiare a carico);
  • soggetto erogatore del servizio;
  • data e tipologia della prestazione o del bene acquistato;
  • importo della spesa;
  • eventuale importo rimborsato e relativa data;
  • modalità di pagamento, ai fini della tracciabilità.

Si tratta quindi di un insieme molto dettagliato di dati personali e sanitari, motivo per cui l’opposizione rappresenta un importante strumento di autodeterminazione digitale.

Tipologie di spese sanitarie trasmesse

Il Sistema Tessera Sanitaria comunica all’Agenzia una gamma articolata di voci, che spaziano tra le seguenti categorie:

  • ticket sanitari per farmaci o prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale;
  • medicinali, inclusi quelli omeopatici;
  • dispositivi medici acquistati o noleggiati, purché muniti di marchio CE;
  • prestazioni sanitarie fornite direttamente dalle farmacie;
  • farmaci destinati all’uso veterinario;
  • visite mediche e prestazioni sanitarie (escluse chirurgia e medicina estetica).

È evidente, quindi, che la platea di spese coinvolte è molto ampia e abbraccia anche ambiti sensibili come la salute degli animali da compagnia o l’uso di prodotti omeopatici. In questi casi, il contribuente può non voler condividere tali informazioni in modo automatico con l’Agenzia.

Opposizione spese sanitarie: un equilibrio tra semplificazione e tutela

Il meccanismo di opposizione alle spese sanitarie trova la sua ragion d’essere nell’equilibrio tra due esigenze fondamentali: da un lato, la semplificazione dell’adempimento fiscale attraverso l’uso del 730 precompilato, e dall’altro la necessità di garantire una piena tutela del diritto alla riservatezza.

Non si tratta, dunque, di una semplice opzione tecnica, ma di un vero e proprio strumento di garanzia per il contribuente, il quale può scegliere in che misura condividere i propri dati sanitari con l’amministrazione finanziaria.

Inoltre, il provvedimento dell’Agenzia evidenzia l’evoluzione del sistema tributario italiano verso un modello sempre più digitale, ma al tempo stesso rispettoso delle libertà personali e delle norme in materia di protezione dei dati.

Riassumendo

  • Il contribuente può negare l’inserimento automatico delle spese sanitarie nel 730.
  • L’opposizione può avvenire al momento della spesa, rifiutando di fornire il codice fiscale.
  • In alternativa, è possibile opporsi dopo la spesa entro il 31 gennaio successivo.
  • La richiesta può essere inviata via email, telefono o presso un ufficio dell’Agenzia.
  • I dati sanitari includono spese, rimborsi, soggetto erogatore e modalità di pagamento.
  • Le categorie coinvolte spaziano da farmaci a dispositivi medici e visite sanitarie.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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