E’ stata completata con grande successo la nuova emissione obbligazionaria di Banca Intesa Sanpaolo. Oggetto dell’operazione è stato un cosiddetto “yankee bond”, cioè un titolo del debito denominato in dollari USA. Due le tranche offerte sul mercato. La prima è stata di 1,5 miliardi di dollari, della durata di dieci anni e ha fissato una cedola lorda annua del 7,20%, a premio di 280 punti base rispetto al T-bond decennale degli Stati Uniti. Secondo le prime indicazioni, il rendimento sarebbe risultato di una trentina di punti base più alto.

Rendimenti ghiotti e ordini elevati

La tranche a 30 anni dello “yankee” bond di Intesa SP è stata anch’essa di importo pari a 1,5 miliardi. La cedola è stata fissata, in questo caso, al 7,80% lordo annuo, a premio di 325 punti base sul corrispondente T-bond. Anche qui si è registrato un calo del rendimento esitato rispetto alle indicazioni iniziali per una ventina di punti base. Entrambe le tranche sono del tipo “Senior Preferred”.

Gli ordini sono stati particolarmente elevati. Hanno raggiunto i 5 miliardi in appena due ore dall’annuncio e, infine, sono stati complessivamente pari a 11 miliardi, oltre tre volte e mezzo l’importo offerto. Particolarmente elevati sono stati gli ordini arrivati da Regno Unito e Asia. Per Intesa SP l’emissione è stata la più corposa in dieci anni e la tranche in dollari a 30 anni è stata anche di importo maggiore tra le emissioni Senior Preferred di quest’anno tra le banche.

Yankee bond Intesa, ecco i rischi

L’obbligazionista si assume un rischio di credito per il caso di insolvenza dell’emittente. Sul piano teorico risulta essere relativamente basso. I bond Intesa SP godono dei rating BBB per S&P e Fitch e Baa1 per Moody’s. Il rischio di cambio è più rilevante nello specifico, trattandosi di un’emissione dual tranche in dollari USA. La valuta americana è attesa in indebolimento nei prossimi anni, anche se la storia recente invita a guardare a tali previsioni con molta prudenza.

Chiaramente, i titoli potranno essere rivenduti anche prima della scadenza, ma in quel caso l’investitore si esporrà alle quotazioni di mercato.

Le cedole del 7,20% e 7,80% rispettivamente per le due tranche dello “yankee bond” Intesa SP corrispondono al 5,33% e al 5,93% al netto dell’imposta del 26%. Si tratta di rendimenti a premio di 150 punti base o 1,50% nel primo caso e di 170 o 1,70% nel secondo, rispetto ai BTp di pari durata. Ovviamente, stiamo trascurando l’effetto cambio. In altre parole, se il dollaro perdesse il 15% da qui alla scadenza per la tranche decennale o il 17% per la tranche trentennale, sarebbe stato uguale investire nei titoli di stato italiani.

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