Mercoledì 17 aprile il Tesoro darà vita a un’operazione di concambio presso la Banca d’Italia. Saranno cinque i titoli di stato oggetto dell’offerta e per un ammontare massimo di 3 miliardi di euro. Ecco quali sono:

  • CcTeu 15 ottobre 2024
  • CcTeu 15 gennaio 2025
  • BTp 01 febbraio 2025
  • BTp 28 marzo 2025
  • BTp 01 luglio 2025

In emissione vi saranno, invece, i seguenti due titoli di stato per coloro che aderiranno all’offerta:

  • BTp 15 dicembre 2029 e cedola 3,85% (ISIN: IT0005519787)
  • BTp 01 marzo 2035 e cedola 3,35% (ISIN: IT0005358806)

Obiettivo: allungare le scadenze del debito pubblico

La data di regolamento è stata fissata per venerdì 19 aprile.

Sarà quel giorno, quindi, che avverrà l’emissione ufficiale dei due bond in contropartita alla consegna delle obbligazioni cedute dagli investitori specialisti in titoli di stato, a cui l’operazione è rivolta. Il concambio, come probabilmente già vi suggerisce lo stesso termine, consiste nell’effettuare uno scambio tra titoli di stato in circolazione con altri che il Tesoro può emettere anche per la prima volta. Nel caso specifico, però, i due bond offerti sono già in circolazione. Pertanto, si tratta di nuove tranche.

Qual è il senso di un’operazione di concambio? Rendere più efficiente la gestione del debito pubblico. Il Tesoro punta ad allungare le scadenze, in modo da ridurre la massa dei titoli da rifinanziare entro il breve termine. Nello specifico, cerca di ridurre bond in scadenza tra quest’anno e il prossimo per aumentare le scadenze a lungo termine. Coloro che aderiscono alla sollecitazione, evidentemente puntano anch’essi ad allungare l’orizzonte temporale dell’investimento. E oggi come oggi ha senso nella prospettiva di bloccare i rendimenti ai livelli alti di mercato, nella consapevolezza che diminuiranno nei prossimi mesi e anni per effetto dell’allentamento monetario della Banca Centrale Europea.

Concambio offre BTp con cedole alte

E non è un caso che due dei cinque titoli ammessi al concambio siano CcTeu, vale a dire indicizzati ai tassi Euribor a 6 mesi.

Non sono appetibili per il mercato in una fase come questa. Viceversa, il BTp 2029 offre un rendimento fisso lordo sopra il 3,40% e il BTp 2035 sopra il 3,85%. La cedola netta effettiva è rispettivamente del 3,30% e del 3,08% ai prezzi di mercato odierni. Date le basse aspettative d’inflazione per il medio-lungo termine, risultano potenzialmente abbastanza positive.

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