Variazioni di scarsa entità stamane per i titoli di stato della Grecia sui mercati. Il decennale offre un rendimento del 3,56% mentre scriviamo, in calo dello 0,03% rispetto ai livelli di chiusura di venerdì scorso. Nel frattempo, si sono tenute ieri le nuove elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento. A differenza di quelle di maggio, hanno previsto un premio di maggioranza fino a 50 seggi sui 300 totali. Ed è così che Nuova Democrazia del premier Kyriakos Mitsotakis ha trionfato con il 40,52% e 158 seggi.

Il centro-destra già al governo dall’estate del 2019 potrà continuare a governare senza alleanze. Il suo principale avversario è andato persino peggio di un mese fa. Syriza, il cartello della sinistra radicale guidato dall’ex premier Alexis Tsipras, è crollato al 17,84%, ottenendo appena 47 seggi. I socialisti del Pasok sono risaliti all’11,96% e 32 seggi, seguiti dai comunisti del Kke al 7,61%.

Forte la presenza dell’ultra-destra. Tre formazioni – Spartani, Niki e Soluzione Greca – hanno complessivamente ottenuto il 13% dei consensi, entrando in Parlamento con un buon numero di seggi. Un dato che acuisce l’amarezza di Yanis Varoufakis, che con il suo Mera25 non è riuscito neppure ad entrare in Parlamento, restando sotto il 3% della soglia di sbarramento. E mentre per Tsipras il viale del tramonto sembra segnato, i titoli di stato in Grecia potrebbero ricevere già nei prossimi mesi qualche upgrade.

Titoli di stato Grecia verso upgrade

Ad oggi, i titoli del debito pubblico di Atene sono classificati con rating BB+ da S&P e Fitch e Ba3 da Moody’s. La prima assegna anche un outlook “positivo”, per cui è l’agenzia maggiormente indiziata di poter riportare i titoli di stato della Grecia in area “investment grade” dopo tredici anni. Con una promozione, infatti, sarebbero giudicati con rating BBB-, che è poi sostanzialmente il giudizio che Moody’s assegna oggi all’Italia.

Fresco di vittoria, Mitsotakis ha promesso “grandi riforme”, compresa quella costituzionale.

Il paese vive una stagione di ritorno alla crescita e di forti miglioramenti per il mercato del lavoro. La disoccupazione di massa è alle spalle, mentre il PIL avanza velocemente, pur avendo ancora moltissimo da recuperare rispetto ai livelli perduti nel decennio passato. Il bilancio dello stato è sano, non fosse altro per il fatto che i tre quarti del debito pubblico sono in mano ai creditori pubblici europei su cui non si pagheranno interesse per un altro decennio.

Ad Atene serve crescere il più possibile in questi anni, così da presentarsi con un debito sostenibile anche quando sarà scaduto questo periodo di grazia ventennale. I titoli di stato della Grecia riflettono proprio queste prospettive positive. Un upgrade farebbe tornare sul mercato i fondi d’investimento e persino la Banca Centrale Europea (BCE), che per statuto può inserire in portafoglio solo asset “investment grade”. Ha fatto eccezione solo il programma anti-pandemico PEPP, che ha incluso i bond ellenici tra i titoli acquistabili.

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