A sorpresa, non sarebbe l’asta di BoT a 12 mesi fissata per domani la prima emissione dell’anno del Tesoro. Nel pomeriggio di ieri, il Ministero di economia e finanze ha annunciato il collocamento sindacato di un nuovo BTp a 20 anni. L’operazione, c’è scritto nel comunicato ufficiale, avverrà “nel prossimo futuro” e sulla base delle condizioni di mercato. L’espressione generalmente annuncia un’emissione imminente, entro le successive ventiquattro ore. Ciò significa che il bond vedrebbe la luce nella giornata di oggi.

All’asta del 12 gennaio per l’emissione di titoli di stato a medio-lungo termine, si legge, non saranno offerti bond di durata superiore ai 10 anni. Sono state incaricate le seguenti banche: Barclays, BNP Paribas, Citybank, Goldman Sachs e Intesa Sanpaolo.

Il nuovo BTp a 20 anni avrà scadenza 1 settembre 2043. Essa ricade in un segmento temporale rimasto scoperto per il mercato sovrano italiano. Infatti, esistono due bond in scadenza nel 2041, di cui uno solamente uno con cedola fissa da rimborsare nel mese di marzo. Attualmente, questo è il “benchmark” ventennale. L’altro con data di scadenza a settembre è indicizzato all’inflazione dell’Area Euro. Dopodiché, il titolo con data di rimborso successiva riporta la data dell’1 settembre 2044.

Dunque, il Tesoro offrirà un nuovo BTp a 20 anni con una scadenza per la quale il mercato non possiede strumenti analoghi già in circolazione. Sulla base del rendimento esitato ieri sul secondario, dovremmo scommettere che il bond garantirà un rendimento iniziale in area 4,50%. Questa sarebbe all’incirca la cedola che il Tesoro fisserà in sede di collocamento sindacato. Certo, il BTp 2044 stacca una cedola del 4,75%, ma a fronte di un prezzo sopra la pari. Ieri, stava a 104 o poco meno. Tuttavia, la cedola lorda effettiva risulterebbe pur sempre superiore al 4,50% sopra ipotizzato per l’emissione.

Nuovo BTp 20 anni conveniente?

Questo ci spinge ad affermare che le famiglie potrebbero trovare più conveniente puntare sul titolo già in circolazione, anziché buttarsi sul nuovo affare.

Ripetiamo, la cedola che stiamo immaginando non è detto che sia quella che tra poche ore il Tesoro svelerebbe. E’ sempre possibile una sorpresa al rialzo, pur verosimilmente non di molto. Certo, un tasso del 4,75% cambierebbe le carte in tavolo, rendendo senza dubbio il nuovo BTp a 20 anni più allettante di ogni titolo già circolante su queste scadenze.

Oltre alla cedola, l’emissione può risultare interessante dal punto di vista speculativo. Tra la fine del 2020 e gli inizi del 2021, il BTp a 20 anni offriva intorno all’1%. Ancora un anno fa, stava a meno del 2%. Il BTp 2044, ad esempio, in conseguenza di tali rendimenti così bassi arrivò a quotare fin sopra 170. Con il rialzo dei tassi BCE seguito all’accelerazione dell’inflazione, il quadro è mutato a sfavore dei possessori di bond. Quando arriverà il tempo per la BCE di arrestare la stretta monetaria, però, le quotazioni torneranno a salire. E le potenzialità di crescita del nuovo BTp a 20 anni sarebbero elevate.

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