Il caos politico esploso in Russia nel corso del passato fine settimana ha fatto bene all’Ucraina, i cui bond si sono apprezzati alla riapertura dei mercati. Evgenij Prigozhin, a capo delle milizie Wagner, ha conquistato per ventiquattro ore la città di Rostov senza avere sparato un colpo. E dopodiché si era messo in marcia verso Mosca con migliaia di uomini armati, minacciando di fatto un golpe ai danni dei vertici militari. Sappiamo che è finita con un accordo in extremis con il Cremlino.

Ma la figura del presidente Vladimir Putin ne è uscita molto indebolita. Per questo gli investitori pensano e sperano che la fine della guerra con Kiev sia più vicina. Ad essere sinceri, tra gli analisti esistono opinioni contrapposte al riguardo. Ci sono quanti sostengono che adesso lo “zar” dovrà esibire i muscoli con una escalation militare in territorio ucraino.

I bond sovrani dell’Ucraina emessi sui mercati internazionali hanno reagito positivamente fino alla giornata di ieri e lungo le scadenze. L’obbligazione in euro con durata residua quinquennale e cedola 6,75% è salita da 19,17 a 21,12 centesimi, ai massimi da sette mese. In termini di rendimento, offre ancora più del 57%. L’altra obbligazione in euro, stavolta in scadenza nel 2032 e con cedola 4,375%, ha guadagnato molto poco, pur salendo a 20 centesimi tondi e sempre ai massimi dal novembre scorso.

Più eclatanti i guadagni dei bond dell’Ucraina in dollari. La scadenza 2034 e cedola 7,375% è salita da meno di 20 a più di 23 centesimi. E la scadenza 2041 zero coupon si è portata a 40 centesimi, tornando ai livelli pre-bellici. C’è da dire, comunque, che il rally in tutti i casi è iniziato da alcune settimane. Come se il mercato fiutasse che il conflitto starebbe per concludersi. Le notizie dal campo dicono ad oggi tutt’altro.

Bond Ucraina in default

I bond dell’Ucraina hanno rating “spazzatura”. Sono stati pesantemente declassati con la guerra: CCC per S&P, CC per Fitch e Ca per Moody’s.

Di fatto il paese è in default. Nell’agosto scorso ha siglato un accordo con i creditori per la sospensione dei pagamenti per due anni. Il debito pubblico è quasi raddoppiato nel 2022 a più dell’80% del PIL. Dovrebbe superare il 100% quest’anno, dato che il governo ha previsto un deficit di 38 miliardi di dollari, quasi il 30% del PIL. E l’economia si è contratta a causa della guerra del 30%, aggravando la crisi fiscale in corso.

Serviranno centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione. Gran parte dei quattrini arriveranno dagli stati alleati, bisogna vedere se in forma di prestiti o donazioni internazionali. Si parla da mesi circa la possibilità di utilizzare i 300 miliardi di dollari delle riserve valutarie russe “congelate” in Occidente per assistere l’Ucraina. In ogni caso, il livello dei prezzi dei bond resta giustamente basso. Senza la fine della guerra e il riavvio dell’economia, non ci sarà anche solo la possibilità di onorare i debiti. Per il ritorno alla normalità serviranno altri. Una rinegoziazione dei termini (valore del capitale, durata e cedole) sembra più che probabile.

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