Ieri, il Tesoro ha raccolto 8,75 miliardi di euro attraverso il collocamento di tre BTp a medio-lunga scadenza in asta, i cui risultati possono considerarsi soddisfacenti. Ecco in sintesi i dati salienti:

  • BTp 15 gennaio 2026 (ISIN: IT0005514473), cedola 3,5%, 2,75 mld contro ordini per 4,9 mld. Rendimento lordo annuo: 3,22%. Prezzo di aggiudicazione: 100,92
  • BTp 15 dicembre 2029 (ISIN: IT0005519787), cedola 3,85%, 4 mld contro ordini per 5,7 mld. Rendimento lordo annuo: 3,84%. Prezzo di aggiudicazione: 100,27
  • BTp green 1 aprile 2035 (ISIN: IT0005508590), cedola 4%,  2 mld contro ordini per 3,13 mld. Rendimento lordo annuo: 4,26%. Prezzo di aggiudicazione: 97,88.

Nel complesso, gli ordini sono risultati pari a 1,57 volte l’importo offerto.

La buona copertura ha consentito al Tesoro di spuntare condizioni, tutto sommato, favorevoli. In particolare, il nuovo BTp a 7 anni ha visto esitare un prezzo di poco superiore alla pari, mentre il BTp 2026 ha assistito a un calo deciso del rendimento rispetto all’emissione precedente.

Quanto alla seconda tranche del BTp green 2035, il prezzo è risultato inferiore a quello vigente al termine della seduta di giovedì di 98,60 centesimi. Allo stesso tempo, nelle ore successive al collocamento il prezzo di mercato era sceso in area 97,20 centesimi.

Risultati asta BTp dopo inflazione USA

In generale, i risultati dell’asta sono stati migliori delle attese della vigilia per una fortunata coincidenza. Giovedì pomeriggio, il dato sull’inflazione americana a ottobre si è rivelato inferiore alle attese. Ciò ha fomentato la speculazione di quanti intravedono un allentamento della stretta monetaria in corso negli Stati Uniti. I rendimenti dei T-bond sono scesi, trascinando in basso anche quelli europei. Lo spread BTp-Bund è arrivato a chiudere sotto 200 punti base, risalendo di poco nella seduta di ieri.

L’emissione sopra la pari dei BTp 2026 e 2029 per il Tesoro si è tradotto in incassi maggiori dell’indebitamento nominale. In effetti, a fronte dei 6,75 miliardi offerti, ha introitato quasi 6,79 miliardi. Tuttavia, per i 2 miliardi di euro di BTp green ha ricevuto meno di 1,96 miliardi.

Nel complesso, su 8,75 miliardi ha incassato poco meno.

Le alte cedole fissate con le emissioni degli ultimi mesi tengono solida la domanda in asta. Gli investitori istituzionali vogliono approfittare di questa fase per inserire in portafoglio asset con tassi d’interesse elevati. I prezzi possono così risalire con la discesa dei rendimenti, sebbene il trend non è detto che duri anche nelle prossime settimane. Ci vorranno ulteriori spunti positivi sul fronte inflazione, a parità di rischio sovrano percepito.

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