E’ un vero collasso quello a cui stiamo assistendo per il rendimento del BTp a 10 anni. Mentre scriviamo, scende al 3,77%, in calo di quasi un quarto di punto percentuale rispetto ai livelli di apertura della seduta. Ricordiamo che si attestava al 5% neppure due mesi fa. Al momento, risulta ai minimi da un anno. Non c’è solo l’ottimismo per le decisioni che assumerà oggi la Banca Centrale Europea (BCE). Ieri sera, ore italiane, la Federal Reserve ha annunciato di avere mantenuto invariati i tassi di interesse al 5,25-5,50%, cioè al livello più alto da 22 anni.

Tuttavia, con i suoi “dot-plots” ha prospettato tre tagli dei tassi dello 0,25% ciascuno per l’anno prossimo, altri quattro per il 2025 e tre nel 2026, al termine del quale il costo del denaro scenderebbe al 2-2,25%.

Rendimento BTp 10 anni giù, spread invariato

E’ vero che il mercato si aspetta quattro tagli dei tassi, vale a dire di un punto percentuale secco per il 2024, ma le indicazioni della Fed stanno andando esattamente nella direzione auspicata. Del resto, il governatore Jerome Powell ha riconosciuto che l’inflazione negli Stati Uniti abbia “rallentato”, sebbene la crescita economica resti “sostenuta”. Ed è così che il rendimento decennale americano è sceso sotto il 4%, portandosi in queste ore ai minimi da fine luglio scorso.

Il rendimento del BTp a 10 anni scende, mentre lo spread resta invariato a 176 punti base. Ciò riflette il contestuale crollo anche del rendimento decennale tedesco, che si è portato al 2,05%. E il Bund a 2 anni, che segue l’andamento del tasso sui depositi bancari, fissato ad oggi dalla BCE al 4%, offre stamattina meno del 2,50%. Questo significa anche che il mercato obbligazionario stia scontando un taglio dei tassi abbastanza netto nell’Eurozona.

Taglio dei tassi vicino

Non ci sarà alcun aumento dei tassi di interesse oggi a Francoforte. Questa è una certezza. Il governatore Christine Lagarde cercherà semmai di stemperare le aspettative del mercato riguardo a un taglio dei tassi vicino.

Ma tutto sta andando nella direzione di confermare che questi arrivi quanto prima: l’inflazione scende, il PIL ristagna, petrolio e gas si deprezzano e il cambio euro-dollaro sale verso 1,10. Tutti elementi che lasciano intravedere il raggiungimento della stabilità dei prezzi prima di quanto pronosticato dalle passate stime macroeconomiche. Quelle nuove saranno diffuse nel primo pomeriggio di oggi e forniranno nuovi spunti per capire come si muoverà il mercato obbligazionario nelle prossime settimane.

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