Proseguono i collocamenti di obbligazioni in valuta della BEI. La Banca Europea degli Investimenti, focalizzando la propria attenzione sui paesi emergenti, ha infatti collocato nuovi bond in pesos messicani anche in considerazione dell’indebolimento della valuta locale sul Forex.

Per un investitore, invece, in un mercato caratterizzato da rendimenti negativi, investire nel reddito fisso in tutta sicurezza è diventato quasi impossibile. A meno che uno non decida di diversificare i propri investimenti in valute e aree geografiche al di fuori della zona euro.

E la Banca Europea degli Investimenti (BEI) è una delle poche istituzioni finanziarie sovranazionali in grado di offrire bond denominati in valute diverse dall’euro e al contempo garantire il rimborso del capitale a scadenza e il pagamento degli interessi, oltre che la liquidità sui mercati regolamentati in cui opera. In proposito, analizziamo oggi l’obbligazione senior Bei 8% 2027 in pesos messicani (MXN) appena collocata.

Obbligazioni Bei 8% 2027 in pesos messicani

Il bond BEI 8% 2027 in pesos messicani è stato emesso dalla Banca Europea degli Investimenti per 0,5 miliardi di pesos l’11 gennaio 2017 al prezzo di 100. L’obbligazione corrisponde un coupon a tasso fisso annuale del 8% l’11 gennaio di ogni anno ed è negoziabile sui mercati regolamentati nostrani Mot di Borsa Italiana ed EuroTLX (codice ISIN XS1547492410) per tagli minimi di 1.000 MXN, circa 44 euro al cambio attuale. L’obbligazione gode di rating AAA secondo le maggiori agenzie di rating internazionale, per cui è sicura, tuttavia l’investitore deve sapere che acquistando bond denominati in valute diverse dall’euro si assume il rischio cambio legato al paese sottostante. Il regime fiscale applicato alle obbligazioni Bei è agevolato al 12,50%, al pari dei titoli di stato italiani.

Il rapporto di cambio euro/peso messicano

Il peso messicano resta una delle valute più deboli e volatili da inizio 2017, secondo solo alla lira turca. Negli ultimi 12 mesi il pesos si è deprezzato del 20% nei confronti della moneta unica, mentre da inizio 2017 ha lasciato sul terreno quasi l’8%.

Questo perché il pesos messicano risente dell’andamento dell’economia del paese, strettamente legata al prezzo del petrolio di cui il Messico è grande esportatore. Il crollo delle quotazioni del greggio ha infatti indebolito le entrate statali in valuta pregiata mettendo sotto pressione la crescita economica e il bilancio dello stato (rating BBB+ per Standard & Poor’s e Fitch). Il peso messicano, pur non essendo una valuta estremamente volatile al pari di quelle di altre economie emergenti, si è quindi indebolito molto e forse potrebbe essere giunto il momento di acquistarlo in vista di una possibile ripresa dei corsi da qui al 2027 quando andrà a rimborso il bond.