La società petrolifera statale messicana Petroleos Mexicanos (Pemex) emetterà nuove obbligazioni in dollari per un controvalore compreso tra 700 milioni e 1 miliardo. L’operazione rientra all’interno del piano di salvataggio pubblico da 3,5 miliardi, con cui il governo del presidente Andres Manuel Lopez Obrador cercherà di salvare la compagnia dai circa 115 miliardi di debiti, i più alti al mondo per una società del comparto petrolifero.

Il piano prevede il pagamento cash e l’emissione di nuove obbligazioni Pemex a 10 anni per i possessori di titoli in scadenza dal 2024 al 2030.

Invece, ai possessori dei titoli con scadenza dal 2044 sarà offerto solo un pagamento in contanti. Previsto anche il riacquisto dei titoli sotto la pari sul mercato secondario. Il piano sgraverà la compagnia di 3,5 miliardi di debito netto, consentendole di estendere le scadenze e di ridurre il peso degli interessi a bilancio, nonché di abbattere le sue esposizioni in valuta estera. Non ci saranno interventi relativi alle scadenze fino al 2024, in quanto per il breve termine lo stato ritiene di intervenire con un’iniezione di capitali.

Obbligazioni Pemex, rischio default alto?

L’emissione di nuove obbligazioni Pemex proprio in questa fase non è casuale. Il Messico vuole approfittare dei bassi rendimenti dei bond ancora vigenti sul mercato, quando già la Federal Reserve ha non solo iniziato il “tapering”, ma anche paventato un rialzo dei tassi USA prima delle previsioni.

Le obbligazioni Pemex sono “non investment grade” per le agenzie di rating internazionali, i cui giudizi vanno da BBB per S&P a BB- per Fitch a Ba2 per Moody’s. Il governo messicano è criticato per la sua eccessiva concentrazione sugli investimenti legati alla raffinazione del petrolio, anziché sulle estrazioni, il vero “core” business della compagnia. Il rischio default vero e proprio sarebbe da escludere per il semplice fatto che, trattandosi di una società dello stato, il Messico non permetterebbe mai e poi mai che le scadenze non fossero rispettate, altrimenti a rischio vi sarebbe anche la propria reputazione sovrana.

Ad ogni modo, le obbligazioni Pemex in dollari presentano certamente un rischio di cambio, oltre che di credito non indifferente. Il rendimento della scadenza 24 febbraio 2025 e cedola 5,5% (ISIN: XS0213101073) si attesta in area 2,80%, attraverso una quotazione del titolo a 108. Spostandoci più avanti nel tempo, la scadenza 23 gennaio 2029 e cedola 6,5% (ISIN: US71654QCP54) sfiora il 6,25% e quota in area 101,30. Si nota un deciso rialzo delle quotazioni nell’ultima settimana, evidentemente a seguito del varo del piano di salvataggio.

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