Nel giugno scorso, Goldman Sachs emise obbligazioni strutturate a 10 anni in dollari per un controvalore nominale di 95 milioni (ISIN: XS2061620824). Esse sono state quotate sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. Offrono un tasso misto: cedola fissa per i primi 2 anni del 4% lordo (2,96% netto) e cedola variabile dal terzo al decimo anno. Questa è fissata nel modo seguente: il doppio della differenza tra il Constant Maturity Swap (CMS) a 10 anni e il Constant Maturity Swap a 2 anni, entrambi in dollari. In nessun caso, tuttavia, la cedola risulterà più bassa dell’1% lordo (0,74% netto) e più alta del 4% (2,96% netto).

Altra peculiarità: le obbligazioni Goldman Sachs sono “callable” dal sesto al nono anno. Significa che la banca americana può rimborsarle anticipatamente a ogni 8 giugno dal 2027 al 2030 e a sua totale discrezione. Il prezzo di rimborso sarebbe pari al 100% del valore nominale. Dunque, se la differenza tra il CMS a 10 anni e il CMS a 2 anni risultasse inferiore all’1%, l’emittente riconoscerà all’obbligazionista una cedola lorda dell’1%. Se tale differenza superasse il 4%, l’obbligazionista riceverebbe una cedola del 4%.

Obbligazioni Goldman Sachs e curva dei tassi

Queste obbligazioni Goldman Sachs si mostrano interessanti sotto molteplici aspetti. Anzitutto, offrono rendimenti in partenza elevati per una scadenza decennale. Il 4% è altissimo di questi tempi, anche perché il rischio di credito teorico è medio-basso. Infatti, l’emittente ha rating BBB+ per S&A, A per Fitch e A3 per Moody’s. Considerate che al momento il Treasury di pari durata rende l’1,35%. E dal terzo anno in avanti, c’è la possibilità di scommettere sull’economia americana. Trattandosi di un bond “steepener”, esso è legato alla ripidità della curva dei tassi. In sostanza, all’obbligazionista conviene che i rendimenti a lungo termine risultino quanto più alti possibili rispetto a quelli a breve. In questo modo, percepirebbe una cedola alta e finanche del 4% massimo fissato.

Questo scenario tende a verificarsi nelle fasi di crescita dell’economia. Dunque, le obbligazioni Goldman Sachs sarebbero un buon investimento se si guarda con ottimismo alla condizione futura degli USA. D’altra parte, sono anche rimborsabili anticipatamente. Questo obiettivamente espone al rischio di ritrovarsi fino a 4 anni prima della scadenza senza cedole, in possesso di un capitale da impiegare verosimilmente a tassi inferiori. Da non sottovalutare neppure il rischio di cambio e la bassa liquidità degli scambi sul mercato secondario, dato lo scarno importo emesso.

E chi volesse acquistare queste obbligazioni Goldman Sachs adesso, a distanza di tre mesi dall’emissione? La buona notizia è che la quotazione del titolo risulta oggi esattamente alla pari, cioè di 100. Questo significa che rispetto alla data del collocamento sul mercato, l’investitore non perderebbe alcunché, né guadagnerebbe in termini di capitale. Un’altra ragione per farci un pensierino.

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