A pochi giorni dall’operazione simile conclusa con successo di MicroStrategy, Coinbase ha annunciato nella giornata di ieri l’emissione di obbligazioni convertibili per un valore di 1 miliardo di dollari. L’unica piattaforma exchange per “criptovalute” quotata in borsa cerca così di sfruttare il boom di Bitcoin, salito ai nuovi record storici di 73.000 dollari. La società ha dichiarato che i proventi incassati saranno utilizzati per pagare i debiti, incluse altre obbligazioni convertibili, e per esigenze aziendali ordinarie.

Obbligazioni convertibili con “capped call”

La decisione di imitare Michael Saylor, che tramite MicroStrategy ha in portafoglio ben 205.000 Bitcoin, in gran parte finanziati con l’emissione di obbligazioni convertibili per oltre 2 miliardi di dollari, ha a che fare anche con la volontà di proteggere gli azionisti dalla diluizione del capitale che si avrebbe emettendo nuove azioni Coinbase.

Tra l’altro, proprio le modalità tecniche utilizzate confermano questa volontà: le nuove obbligazioni Coinbase contengono la clausola del “capped call convertible”. Essa consiste nel porre un limite alla valutazione alla quale il bond sarà convertito in azioni.

Questa previsione non faceva parte dell’emissione di pochi giorni fa di MicroStrategy. Le obbligazioni Coinbase hanno scadenza nel 2030, per cui presentano una durata iniziale di sei anni. Il collocamento privato è stato riservato agli investitori professionali. E’ chiaro anche l’obiettivo dell’emittente di raccogliere capitali a costi contenuti, dato che questi strumenti staccano cedole inferiori a quelle corrisposte sulle obbligazioni ordinarie. D’altra parte, gli investitori hanno l’opportunità di guadagnare grazie al boom azionario.

Emissione in scia al boom di Bitcoin

Le azioni Coinbase sono salite quest’anno di oltre il 60%, captando il boom di Bitcoin a +65%. La società capitalizza in borsa circa 62 miliardi, per cui l’emissione delle obbligazioni convertibili per 1 miliardo, al netto delle considerazioni sopra esposte, non comporterà ugualmente una forte diluzione del capitale per gli azionisti attuali.

In ogni caso, l’investitore va incontro al rischio di non poter effettuare la conversione per il caso in cui il valore di mercato delle azioni risultasse inferiore a quello di conversione entro il periodo utile all’esercizio.

Ci sono altre obbligazioni Coinbase sul mercato: le convertibili con scadenza 1 giugno 2026 e cedola 0,5% (ISIN: US19260QAB32), le senior con scadenza 1 ottobre 2028 con cedola 3,375% (ISIN: USU19328AA89) e le senior con scadenza 1 ottobre 2031 con cedola 3,625% (ISIN: USU19328AB62). Tenendo conto dei rendimenti vigenti, possiamo dedurre che la nuova emissione dovrebbe offrire almeno circa il 7,5% all’anno tra cedola e plusvalenza derivante dall’esercizio della conversione. Poiché la prima sarà verosimilmente molto bassa (≅1,5%?), deduciamo che le azioni Coinbase dovrebbero salire di un ulteriore almeno 45% entro la scadenza per rendere l’investimento proficuo.

Ecco i rischi delle obbligazioni Coinbase

Essendo le nuove obbligazioni convertibili denominate in dollari, l’investitore dell’Eurozona si assume anche un rischio di cambio per il caso in cui la moneta unica guadagnasse terreno contro il biglietto verde. Quanto al rischio di credito, bisogna considerare che esso sarebbe elevato per le agenzie di rating, le quali assegnano alle obbligazioni Coinbase giudizi “non investment grade”. Le prospettive, tuttavia, appaiono nettamente migliorate negli ultimi mesi con il forte balzo delle criptovalute.

[email protected]