Il rublo si rafforzerà o si indebolirà ancora? Questo è il dilemma. Saperlo in anticipo renderebbe tutti ricchi. In mancanza della sfera di cristallo, è possibile, però, fare delle previsioni sullo scenario economico futuro della Russia per poi valutare un eventuale investimento in obbligazioni denominate in rubli. Come noto, la Banca Centrale di Mosca ha alzato energicamente i tassi d’interesse alla fine dello scorso anno per difendere la propria valuta e al contempo è intervenuta sui cambi vendendo massicce quantità di riserve in valuta pregiata (dollari).

Per colpa del crollo del prezzo petrolio, ma non solo, che ha proiettato Mosca verso un clima recessivo la cui durata non è possibile stimare. Di fatto, ora abbiamo un costo del denaro fissato al 15% dalla Banca centrale, inflazione in rialzo, previsioni di crescita ridotte al lumicino per il 2015-2016, con le agenzie di rating che hanno declassato a spazzatura il debito sovrano. Di fronte a questo scenario poco incoraggiante, investire in obbligazioni in rubli sembra un azzardo, ma c’è chi sostiene che adesso si possono cogliere grosse opportunità di guadagno.   Obbligazioni World Bank 10,30% 2019   Gli analisti di HSBC puntano il dito sulle obbligazioni sovrane russe ritenendo che il paese, grazie ai suoi 400 miliardi di dollari di riserve e ai nuovi contratti di fornitura energetica con la Cina, non rischia certo il default. Tuttavia, volendo porsi al riparo dal rischio emittente, Paul Singer, analista di HSBC a Londra, consiglia di investire in obbligazioni di emittenti sovranazionali con merito creditizio elevato e profilo di rischio praticamente nullo. Come per la recente emissione obbligazionaria a 4 anni della Banca Mondiale, il cui rating è AAA per tutte le agenzie. Nello specifico, il bond è stato collocato per un ammontare di 2 miliardi di rubli dalla International Bank of Reconstruction and Development con l’ausilio di Citigroup e ha scadenza 2019. Il bond (XS1195286072), negoziabile alla borsa del Lussemburgo per importi minimi di 100.000 rubli (1.400 euro circa) assicura una cedola fissa annuale del 10,30% il 3 marzo di ogni anno.
Nell’ultimo anno, a causa delle turbolenze finanziarie che hanno afflitto la Russia, il rublo di è deprezzato nei confronti del dollaro di circa il 70%. E per chi avesse investito in rubli un anno fa, ora sarebbero dolori. Ma per chi lo facesse adesso?   Il rublo ha perso più del 50% contro euro in un anno   [fumettoforumright]Secondo gli analisti, la moneta locale russa, indicatore dello stato di salute del Paese avrebbe già scontato lo scenario peggiore, cioè quello del crollo del prezzo del greggio (brent) a 50 Usd. Per un’economia basata sul petrolio non è difficile stimare le mancate entrate dalle esportazioni. E siccome la Russia non offre praticamente nient’altro che possa interessare i mercati esteri, le sue prospettive vengono valutate negativamente dagli investitori. Per far quadrare i conti, il governo di Mosca ha già varato tagli lineari del 10% alla spesa pubblica, già sforbiciata nei mesi scorsi soprattutto nella sanità e nell’istruzione. Nel mentre, la svalutazione del rublo rispetto alle monete estere aiuterà il bilancio russo a quadrare nonostante le perdite dalle entrate petrolifere. In effetti la tassazione sull’esportazione di idrocarburi in Russia è calcolata in dollari, e quindi le minori entrate vengono in parte coperte dal cambio del rublo precipitato. Il rischio, quindi, di un ulteriore deprezzamento del rublo, soprattutto nei confronti dell’euro, pare abbastanza limitato, anche se tutto dipenderà da come e quanto sarà in grado di reagire la Russia alla morsa delle sanzioni economiche imposte dall’Occidente e al calo delle esportazioni.