Ci sarà tempo fino a domani 28 maggio per sottoscrivere le obbligazioni AstraZeneca alle varie tranche a cui saranno emesse. Il colosso farmaceutico britannico lo ha annunciato in settimana, in relazione all’acquisizione della società biotech americana Alexion con sede a Boston. L’accordo da ben 39 miliardi di dollari è stato annunciato nel dicembre scorso. Esso è sotto indagine dall’Authority per il Mercato e la Concorrenza del Regno Unito.

Fino a ieri, risultavano due le tranche emesse direttamente da AstraZeneca, a cui se n’è aggiunta un’altra in euro di cui vi diremo.

Quattro saranno le tranche emesse dalla controllata AstraZeneca Finance. Le prime due consistono in un’offerta da 1,40 miliardi di dollari, con cedola fissa dello 0,3% e scadenza 26 maggio 2023. Una seconda da 750 milioni riguarda la scadenza 28 maggio 2051 e cedola fissa del 3%. Stamane, sempre AstraZeneca ha annunciato il pricing anche di una tranche in euro da 800 milioni: cedola dello 0,375% e scadenza 2029.

Attraverso AstraZeneca Finance, saranno emesse le seguenti tranche: 1,60 miliardi per l’offerta con scadenza 28 maggio 2024 e cedola 0,7%; scadenza 28 maggio 2026 e cedola 1,2% per 1,25 miliardi; scadenza 28 maggio 2028 e cedola 1,75% per 1,25 miliardi e, infine, scadenza 28 maggio 2031 e cedola 2,25% per 0,75 miliardi. Complessivamente, parliamo di circa 8 miliardi di dollari.

Obbligazioni AstraZeneca, i rischi

Le agenzie di rating assegnano alle obbligazioni AstraZeneca i seguenti giudizi: BBB+ per S&P e Fitch, A3 per Moody’s. Il rischio di credito teorico risulta, pertanto, medio. A parte la tranche 2024, tutte le altre sono soggette alla facoltà di rimborso da parte dell’emittente per il caso in cui l’acquisizione di Alexion non andasse in porto entro il 12 marzo 2022 o qualora AstraZeneca vi rinunciasse prima di tale data.

Proprio in questi giorni, la casa farmaceutica si trova nell’occhio del ciclone in Europa per il vaccino anti-Covid. Nel primo trimestre, ha consegnato solamente 30 delle 120 milioni di dosi promesse, mentre nel secondo trimestre 70 su 180 milioni.

Per questo, la Commissione UE chiede un risarcimento dei danni di 10 euro per ogni dose in meno consegnata e ha risolto il contratto dopo il prossimo 30 giugno. Un rischio, che non andrebbe sottovalutato nemmeno in fase di sottoscrizione delle nuove obbligazioni AstraZeneca.

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