E’ arrivata una nuova emissione di Banco Bpm, che ieri ha collocato tramite consorzio bancario un’obbligazione subordinata a favore degli investitori istituzionali. Ha così raccolto 500 milioni di euro, a fronte dei quali ha ottenuto richieste per 2,5 miliardi, cinque volte tanto. Il bond è di tipo Tier 2 e vedremo cosa significa e quali rischi comporta per l’investitore. La scadenza è stata fissata per il 18 giugno del 2034, per cui presenta una durata iniziale di 10 anni e 3 mesi.

Condizioni dell’obbligazione subordinata

Tuttavia, Banco Bpm si riserva la facoltà (non l’obbligo) di procedere al rimborso anticipato dell’obbligazione subordinata dopo 5 anni.

Fino al 18 giugno del 2029 offre una cedola fissa del 5%, mentre successivamente questa diverrebbe variabile nel caso di mancato rimborso. Infatti, fino alla scadenza sarebbe determinata pari al tasso “mid-swap” a 5 anni vigente per allora più uno spread di 245 punti base o 2,45%.

L’obbligazione subordinata è stata prezzata poco sotto la pari, a 99,617 centesimi. Questo porta il rendimento in area 5,10% contro una previsione iniziale del 5,35%, cioè a spread di 280 punti base. L’ottima domanda attirata ha evidentemente fatto scendere il costo dell’emissione. Gli asset manager hanno inciso per il 58% e le banche per un altro 16%. Gli investitori istituzionali britannici e irlandesi hanno fatto la parte del leone con il 30%, seguito da quelli francesi con il 19%. L’Italia ha pesato per il 16%.

Rating emittente “investment grade”

Si sono occupate dell’emissione, in qualità di joint-bookrunners, Banca Akros, Bank of America, Citi, Credit Agricole, Hsbc, Santander e Societe Generale.

Quali sono i rischi dell’obbligazione subordinata emessa da Banco Bpm? Anzitutto, di credito. L’istituto ha rating “investment grade” per il debito senior: BBB- per S&P, BBB per Fitch e Dbrs e Baa2 per Moody’s. Ma considerate che i rating assegnati ai debiti junior sono più bassi per via dei maggiori rischi teorici insiti nell’investimento.

Tra questi, il rimborso del capitale nel caso di insolvenza dopo le obbligazioni senior, anche se prima delle obbligazioni Tier 1.

Rischi dell’obbligazione Banco Bpm

Il tipo di obbligazione subordinata in questione prevede, poi, il pagamento delle cedole anche se l’esercizio si chiudesse in perdita. Il mancato pagamento di cedole e capitale avverrebbe nel caso di insolvenza. Le obbligazioni Upper Tier 2, invece, prevedono la possibilità per l’emittente di sospendere il pagamento delle cedole anche quando è in perdita.

Nello specifico, l’obbligazione Banco Bpm comporta anche un rischio di reinvestimento. L’emittente può trovare conveniente rimborsare il bond, se le condizioni di mercato gli consentono di rifinanziarsi a costi inferiori rispetto alla cedola variabile che altrimenti pagherebbe ai creditori. Questo significa che, in una fase di calo dei tassi, l’investitore si ritroverebbe a dover reimpiegare il capitale in asset verosimilmente meno redditizi, rinunciando alle cedole per il periodo rimanente fino alla scadenza.

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