Il Ministero di economia e finanze ha annunciato nella giornata di ieri il lancio del nuovo BTp€i a 15 anni. Avrà scadenza in data 15 maggio 2039. Sarà collocato sul mercato da Barclays, Citibank, Deutsche Bank, JP Morgan e Société Générale. La transizione sarà effettuata “nel prossimo futuro” in base alle condizioni di mercato, si legge nel comunicato ufficiale. L’espressione è usata per prospettare l’emissione entro le ventiquattro ore successive. Pertanto, è molto probabile che si tenga nella mattinata di oggi.

Come funziona bond indicizzato

Il nuovo BTp€i a 15 anni è un bond indicizzato al tasso d’inflazione nell’Area Euro, ad esclusione dei tabacchi. Il suo funzionamento è un po’ diverso dal BTp Italia, indicizzato al tasso d’inflazione italiana secondo l’indice FOI ex tabacchi dell’ISTAT. Non è l’unica differenza. La rivalutazione del capitale avviene in questo caso tutta alla scadenza e non ogni sei mesi come accade per il BTp Italia. Ciò comporta che questo genere di bond presenta spesso una quotazione effettiva nettamente superiore da quella segnalata sul mercato secondario. Infatti, questa va moltiplicata per l’inflazione cumulata dalla data di emissione alla data di eventuale rivendita.

Quale potrebbe essere la cedola reale del nuovo BTp€i? Essa risente evidentemente delle aspettative d’inflazione nell’Area Euro per il lungo periodo. Cerchiamo di capirlo facendo riferimento a un bond indicizzato di durata molto simile: il BTp€i 15 maggio 2041. Questo titolo si acquistava ieri ad una quotazione di 104,54, corrispondente a un rendimento reale alla scadenza del 2,20%. Il BTp con cedola fissa di simile durata offriva nelle stesse ore intorno al 4,60%. La differenza del 2,40% sarebbe l’inflazione media annua attesa dal mercato per l’Area Euro. Trattasi di un livello nettamente superiore al target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea. Ora capite meglio perché questa intende continuare ad alzare i tassi d’interesse.

Deve necessariamente “raffreddare” le aspettative d’inflazione per evitare che siano disancorate rispetto al target.

Nuovo BTp€i 2039, ecco possibile cedola reale

Anche la scadenza con cedola fissa del 2039 viaggia su un rendimento del 4,60%. Per questo motivo dovremmo attenderci una cedola reale intorno al 2,20%. Per un investitore italiano lo scenario migliore sarebbe il seguente: alta inflazione nell’Area Euro nei prossimi anni, a fronte di una bassa inflazione italiana. In questo modo, riceverebbe cedole elevate rispetto a quelle che gli staccherebbero i bond ordinari del Tesoro. E tra l’altro queste risulterebbero elevate in termini reali. Infatti, vivendo in Italia subirebbe una minore perdita del potere di acquisto di quella “rimborsatagli” dallo stato con le cedole.

Lo scenario peggiore, invece, sarebbe l’opposto: investire nel nuovo BTp€i a 15 anni e scoprire che l’inflazione italiana sia ben più elevata di quella media nell’Area Euro. Riceverebbe cedole relativamente basse e subirebbe una maggiore perdita del potere di acquisto. In ogni caso, specifichiamo che le cedole saranno indicizzate all’inflazione con cadenza semestrale, a differenza del capitale.

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