La banca d’affari americana Goldman Sachs ha emesso nei giorni scorsi nuove obbligazioni a tasso misto, denominate in euro e con scadenza a 5 anni (ISIN: XS2398666110). L’importo collocato è stato di 80 milioni di euro. Si tratta di un bond a tasso misto in quanto corrisponde una cedola fissa lorda del 2,50% per il primo anno, successivamente al quale la cedola diventa variabile e agganciata all’Euribor a 3 mesi.

Nel dettaglio, l’emittente corrisponderà all’obbligazionista un tasso esattamente pari all’Euribor a 3 mesi, prevedendo un valore minimo dello 0,25% lordo e un valore massimo del 2,50% lordo.

Questo significa che se il tasso di riferimento scendesse sotto lo 0,25%, le obbligazioni Goldman Sachs riconoscerebbero una cedola annuale dello 0,25%. Nel caso in cui l’Euribor a 3 mesi risultasse superiore al 2,50%, staccherebbero una cedola del 2,50%. Infine, nel caso in cui l’Euribor a 3 mesi si collocasse tra lo 0,25% e il 2,50%, quello sarebbe esattamente il valore della cedola annuale.

Rendimento obbligazioni Goldman Sachs

A conti fatti, le obbligazioni Goldman Sachs offriranno cedole cumulate complessive per un valore minimo lordo del 3,50% e uno massimo del 12,50%. Al netto dell’imposizione fiscale del 12,50%, la cedola annua media sarebbe compresa tra 0,518% e 1,85%. Considerate che il BTp a 5 anni offre attualmente un rendimento netto non superiore allo 0,95%. Ma il rendimento complessivo sarebbe anche superiore, dato che il titolo sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana si acquista sotto la pari, a 99,55 centesimi nel corso della seduta di ieri. In pratica, per ogni 1.000 euro di investimento nominale (lotto minimo), la somma effettivamente sborsata sarebbe di 995,50 euro.

Allo stato attuale, l’Euribor a 3 mesi è del -0,53%. Se questo fosse il suo valore alle date di riferimento per lo stacco delle cedole variabili, l’entità di queste ultime sarebbe dello 0,25% lordo. Tuttavia, le condizioni monetarie si stanno restringendo anche nell’Eurozona a causa dell’aumento dell’inflazione.

Probabile, quindi, che l’Euribor salga nei prossimi mesi e anni, riportandosi gradualmente in territorio positivo. Pensate che prima della crisi finanziaria globale del 2008-’09, quando la politica monetaria delle banche centrali era improntata ancora su misure ortodosse, l’Euribor a 3 mesi arrivò a viaggiare anche fin sopra il 5%.

Tra i possibili rischi delle obbligazioni Goldman Sachs troviamo quello di credito o emittente, ma sostanzialmente teorico. La banca americana possiede rating medio-alti (BBB+ per S&P, A per Fitch e A2 per Moody’s), a conferma della sua solidità finanziaria. Più che altro, essendo scarno l’importo emesso, il rischio di liquidità incombe sugli scambi realizzati sul mercato secondario per il caso in cui si decidesse di rivendere il bond prima della scadenza. Non esiste alcuna garanzia che il prezzo di cessione sia almeno pari a quello di acquisto.