Ennesimo record per il debito pubblico italiano segnato nel mese di ottobre. Stock in crescita di 23,5 miliardi a 2.867,7 miliardi di euro. La gran parte dell’aumento (+20,5 miliardi) è dovuta alle maggiori disponibilità del Tesoro, salite a 52,5 miliardi. Il resto lo hanno fatto il fabbisogno delle Amministrazione pubbliche (+1,2 miliardi) e l’effetto complessivo tra scarti di emissione, rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e variazione dei tassi di cambio (+1,8 miliardi). Ma la buona notizia per lo stato è che gli acquisti di BTp da parte delle famiglie italiane proseguono.

Acquisti BTp tra famiglie ancora solidi

Nel mese di settembre, ultimo dato disponibile, le detenzioni di bond del Tesoro nelle mani dei residenti sono cresciute di 7,2 miliardi e hanno sfiorato la soglia di 300 miliardi, precisamente 298,894 miliardi. La quota in loro possesso passa dal 10,3% di agosto al 10,5%. Considerate che nello stesso mese di settembre il debito pubblico era cresciuto di 3,8 miliardi, per cui gli acquisti netti di BTp tra le famiglie sono risultati quasi doppi e hanno contenuto spread e rendimenti.

Dall’inizio dell’anno sono stati appena inferiori ai 100 miliardi (+99,564 miliardi). E dalla fine del 2021, quando la corsa è iniziata a seguito dell’aumento dei rendimenti, segnano +156 miliardi. Sarà interessante guardare anche ai numeri di ottobre, mese in cui il Tesoro emise il BTp Valore 2028. Questi è stato riservato agli investitori retail, vale a dire alle famiglie, attirando ordini per 17,2 miliardi. Già questo solo dato farebbe lievitare le detenzioni complessive sopra 315 miliardi. Se, poi, si fossero registrati acquisti netti anche di altri bond, salirebbe ulteriormente.

Più prudenza nei prossimi mesi?

E’ verosimile che assisteremo a un rallentamento degli acquisti tra le famiglie dopo il mese di ottobre/novembre, a seguito del tracollo dei rendimenti. Basti pensare che il BTp a 10 anni arrivò ad offrire il 5% in ottobre, mentre ieri era al 3,70%. Certo, il raffronto con alternative di investimento a basso rischio resta vantaggioso.

Gli stessi conti deposito non offrono ancora quanto in media un titolo di stato a breve scadenza. Anzi, in un contesto di discesa dei tassi diventa interessante inserire in portafoglio titoli a lungo termine, grazie al forte rialzo dei prezzi di cui beneficiano. Tuttavia, le famiglie italiane scelgono perlopiù la prudenza, almeno stando ai grandi numeri.

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