Thyssenkrupp continua a penare in borsa. Le azioni del colosso tedesco attivo nel comparto siderurgico restano vicino ai minimi degli ultimi 3 anni, nonostante i dati dell’esercizio fiscale 2015 non abbiano destato grandi sorprese. Ma il problema – osservano gli analisti di DZ Bank – sono le previsioni: l’industria tedesca dell’acciaio prevede, infatti, che il 2016 sara’ un anno difficile per il comparto. A livello mondiale, il comparto si trova in una crisi a cui l’industria siderurgica in Germania non puo’ sottrarsi”, ha affermato Hans-Juergen Kerkhoff, presidente dell’associazione di categoria tedesca, per il quale questi problemi avranno effetti sulla produzione di acciaio grezzo.

L’Associazione stima infatti che la quantita’ prodotta nel 2016 cali del 3% a 41,5 milioni di tonnellate sul 2015, il livello piu’ basso degli ultimi 20 anni. Solo poche settimane fa l’Associazione aveva previsto una domanda di acciaio in ripresa nel 2016. Secondo Kerkhoff le ragioni della prevista flessione sono legate sopratutto “alla concorrenza sempre piu’ sleale” sui mercati internazionali con le esportazioni cinesi di acciaio, in particolare, offerte a prezzi da dumping. L’Associazione si aspetta che le sovraccapacita’ in Cina salgano a 430 milioni di tonnellate nel 2016, vale a dire piu’ del 50% della domanda di acciaio del resto del mondo.   Bond Thyssenkrupp rendono più del 3%   A risentirne sono anche i bond di Thyssenkrupp, notoriamente visti come uno dei porti più sicuri per gli investitori. Le quotazioni del bond in euro 1,75% 2020 (DE000A14J579) sono tornate sotto la pari e rendono il 2,33% rappresentando forse una valida alternativa ai risicati rendimenti dei titoli di stato. Interesante anche il bond decennale con scadenza nel 2025 (DE000A14J587) a 95 rendono il 3,2% per tagli minimi da 1.000 euro. Certo il rating non è più “investment grade” da quando Standard & poor’s lo ha abbassato a BB e Moody’s a ba1, ma Thyssenkrupp – osservano gli esperti di Kohlberg Kravis Roberts (KKR) è sempre la più importante azienda europea nel settore siderurgico con 190 mila dipendenti e oltre 40 miliardi di fatturato nel mondo.
  Thyssenkrupp aumenta il dividendo   Thyssenkrupp ha registrato nell’esercizio fiscale al 30 settembre una crescita dell’utile netto del 46%. Il gruppo tedesco, che ha riscontrato anche il primo free cash flow positivo dal 2006, ha in particolare visto l’utile netto salire dai 212 milioni dell’anno scorso a 309 milioni, al di sotto pero’ dei 405 milioni stimati dal consenso elaborato dal Wall Street Journal. I ricavi sono saliti del 4% a 42,79 miliardi in scia alle attivita’ nel settore dei beni di capitali e al favorevole contesto dei cambi, mentre la raccolta ordini e’ risultata stabile a 41,32 miliardi. Thyssenkrupp ha quindi proposto di aumentare il dividendo a 15 centesimi dagli 11 centesimi di euro dell’anno scorso, quando il gruppo industriale tedesco e’ tornato a ripristinare la distribuzione delle cedole dopo tre anni di vuoto. Allo stesso tempo Thyssenkrupp ha fornito una guidance cauta per il corrente esercizio fiscale a causa “delle crescenti incertezze economiche e delle elevate pressioni sui mercati delle materie prime”. Il gruppo prevede comunque un “chiaro miglioramento” dell’utile netto, un free cash flow stabile e un utile operativo adjusted tra 1,6 e 1,9 miliardi, contro gli 1,68 miliardi dell’esercizio 2015.