[tweet_box design=”box_07″ float=”none”]La Repubblica Dominicana torna ad emettere obbligazioni[/tweet_box]. A un anno di distanza dall’ultimo collocamento, il piccolo stato caraibico ha infatti collocato presso investitori istituzionali obbligazioni ad alto rendimento (junk bond) per un miliardo di dollari. L’operazione condotta dal governo con l’apporto di alcune banche internazionali (fra cui Deutsche Bank e JP Morgan), è stata centrata con successo nonostante l’alta volatilità dei mercati, grazie soprattutto alle brillanti prospettive di crescita economica della Repubblica Dominicana che ha visto il Pil salire di oltre il 7% nel 2015.

Gli ordini di sottoscrizione hanno superato quota 2,8 miliardi di dollari. Il funding servirà per rifinanziare debiti in scadenza, ma anche per finanziare il budgte statale.  

Bond Repubblica Dominicana 6,875% 2026

  Per quanto concerne più specificatamente le caratteristiche della nuova emissione, il bond è classificato come “junk”, cioè spazzatura, dalle agenzie di rating internazionale. Standard & Poor’s lo valuta BB-, Fitch B+ e Moody’s B1. L’outlook è stabile, ma il rischio che si corre su questo tipo di obbligazioni non è basso. Il bond, quotato presso la borsa del Lussemburgo, è stato prezzato alla pari, ma quota già sopra dopo i primi scambi, e offre un tasso d’interesse pari al 6,875% per dieci anni. L’obbligazione (USP3579EBK21) corrisponde il coupon semestralmente, il 29 gennaio e 29 luglio, mentre il rimborso è previsto in unica soluzione nel 2026. Il taglio minimo negoziabile è di 100.000 Usd con multipli aggiuntivi di 1.000. Secondo gli analisti di S&P che lo scorso anno avevano promosso il rating della Repubblica Dominicana da B+ a BB-, l’economia del piccolo stato caraibico sta attraversando un favorevole periodo di crescita. L’inflazione è sotto controllo dal 2012 e il basso deficit fiscale, dovuto alla riforma fiscale e al contenimento della spesa pubblica, hanno rafforzato la posizione fiscale della Repubblica Dominicana.