“Voglio investire 5000 euro e non so dove. Per caso, mi conviene puntare sul BTp 2037?”. Cerchiamo di rispondere a questa domanda con un’analisi semplice e ragionata.

Il BTp 2037 presenta oggi una quotazione di 98,60 centesimi. Questo significa che per investire 5000 euro dei miei risparmi, dovrei effettivamente sborsarne 4930. Il titolo offre una cedola annuale dello 0,95%, corrisposta semestralmente allo 0,475%. Dunque, ogni anno sul conto titoli mi sarà accreditata la cifra di 41,56 euro, al netto della tassazione del 12,5%. Fate attenzione a un dato: la cedola si calcola sui 5000 euro nominali investiti, non sui 4930 euro effettivamente spesi.

Dunque, per noi un piccolo vantaggio.

L’accredito delle cedole andrà avanti fino alla scadenza dell’1 marzo 2037. Fino ad allora, tenuto conto del rateo della cedola a cui avremmo diritto da oggi fino alla data del primo stacco (per noi neo-acquirenti) dell’1 settembre prossimo, incasseremmo complessivamente circa 647 euro netti. E alla scadenza il Tesoro ci restituirà 5000 euro, anziché i 4930 spesi. I 70 euro di plusvalenza lorda, pari a 61,25 euro netti, si aggiungeranno alle cedole e alzeranno il rendimento cumulato al 14,4%.

Investire 5000 euro tra inflazione e rendimento

Ma ragionando in termini annuali, siamo di fronte a un investimento che ci renderebbe solamente lo 0,92% netto. Troppo poco per una scadenza così lunga e con un’inflazione italiana già salita all’1,8%. Se immaginassimo che questa restasse costante da qui al 2037, la perdita complessiva del potere di acquisto sarebbe per noi del 28%, circa il doppio del rendimento netto. In altre parole, tra 15 anni e mezzo i 4930 euro investiti varrebbero sui quanto 3550 euro oggi. Nel frattempo, ci avrebbero reso solamente sui 708 euro. Dunque, un altro modo per comprendere come non recupereremmo neppure l’erosione del capitale a causa dell’inflazione.

Per quale motivo, dunque, dovremmo voler investire 5000 euro nel BTp 2037? Molti risparmiatori puntano sui titoli di stato per percepire un flusso di reddito sicuro, per quanto basso possa essere.

Peraltro, la scadenza dei 15 anni non sarebbe né così corta da farci cadere nella trappola dei rendimenti negativi, né così lunga da privarci della liquidità per un lasso di tempo eccessivo. Qualcuno potrebbe acquistare il bond per cercare di rivenderlo a prezzi maggiori in futuro. Tuttavia, ai rendimenti attuali risulta difficile che ciò accada. Anzi, i prezzi dovranno scendere ulteriormente per innalzare il rendimento a livelli appetibili.

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