Passare da un rendimento dello 0,40% a uno del -0,01% in appena cinque settimane. E’ quanto esita il grafico del Bund 2050 (ISIN: DE0001102481), il primo bond senza cedola della Germania per una scadenza a 30 anni. La quotazione è salita nello stesso tempo da meno di 90 a più di 100, riportandosi sopra la pari dopo tre mesi, ad eccezione del 9 novembre scorso, quando aveva chiuso a 100,41. Il rialzo è stato superiore al 12%.

Bond senza cedola, crollo dei rendimenti tedeschi

E così, la curva dei rendimenti tedesca è tornata ad essere interamente negativa.

Nei mesi scorsi, aveva iniziato a normalizzarsi, tant’è che persino il Bund a 10 anni sembra incamminarsi verso il rendimento zero. Invece, venerdì scorso scendeva al -0,34%, il livello più basso da metà settembre. Per l’economia europea, il segnale è negativo. Il bond senza cedola capta in maniera estrema un trend sul mercato obbligazionario continentale, caratterizzato dalla caccia ai “safe asset”.

In genere, questo avviene quando esistono tensioni di vario tipo sui mercati finanziari. L’aspetto più curioso consiste nel fatto che i rendimenti tedeschi scendono mentre l’inflazione in Germania e nel resto d’Europa sale. I prezzi alla produzione in ottobre in Germania sono esplosi del 18,4% su base annua e del 3,8% rispetto a settembre. Numeri, che lasciano intravedere ulteriori rialzi dell’inflazione, a dispetto delle rassicurazioni ufficiali della BCE.

Rischi da Covid sull’economia europea

Cosa sta succedendo? La Germania è stata travolta dalla quarta ondata dei contagi, tanto da avere dovuto varare nuove restrizioni, pur in assenza di un governo nel pieno delle sue funzioni. E l’Austria ha imposto il lockdown vero e proprio per una decina di giorni, mentre la crisi pandemica tende ad aggravarsi quasi ovunque. La BCE potrà difficilmente abbandonare del tutto il PEPP con questi numeri, così come non potrà paventare alcun rialzo dei tassi da qui a medio termine.

Ed ecco che venerdì scorso, il cambio euro-dollaro è arrivato a scendere sotto 1,13.

In altre parole, il boom del bond senza cedola è trainato dalla paura per la recrudescenza del Covid da una parte e per le conseguenze che ciò avrà sull’economia europea dall’altra. Lo spread BTp-Bund si è assestato sopra 120 punti base, in crescita di 10-20 punti rispetto a poche settimane fa, prima della fiammata di fine ottobre. E’ il sintomo proprio della paura di chi investe, altrimenti l’allungamento del periodo di allentamento monetario avrebbe dovuto favorire proprio gli acquisti dei bond teoricamente meno sicuri, come i BTp.

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