L’anno che ci siamo appena messo alle spalle era partito molto negativamente per il mercato obbligazionario, ma si è concluso straordinariamente in positivo. Stando ai BTp Futures, i guadagni per i nostri titoli di stato hanno sfiorato il 10%. Chi si era esposto a fine 2022 sulle scadenze più lunghe, ha potuto portare a casa rendimenti ben maggiori. La Banca Centrale Europea (BCE) ha smesso di alzare i tassi di interesse. Nei prossimi mesi, dovrebbe annunciare il primo taglio dei tassi, verosimilmente entro marzo o aprile.

 Dopo un 2023 così (a sorpresa) positivo, investire in BTp si rivelerà un buon affare anche nel 2024?

Previsioni sui tassi BCE

Partiamo da un dato indispensabile per capire se il mercato abbia fatto il passo più lungo della gamba. L’Euribor a 3 mesi è atteso entro fine anno sotto il 2,70%. Questo significa che gli investitori scontano un taglio dei tassi dell’1,30% rispetto ai livelli attuali. Infatti, questo tasso di mercato segue l’andamento del tasso sui depositi bancari, fissato ad oggi dalla BCE al 4%. In altre parole, entro dodici mesi il costo del denaro nell’Eurozona sarebbe tagliato 5-6 volte dello 0,25% ciascuno.

Investire in BTp a rendimenti ancora apprezzabili

Questo implica che la BCE lascerebbe i tassi invariati a gennaio e marzo, al limite anche in aprile, mentre li taglierebbe nei restanti board dell’anno. Ovviamente, nulla vieterebbe all’occorrenza un taglio più marcato in uno o più appuntamenti di politica monetaria. Dipenderà molto dall’evoluzione dell’inflazione. Il dato preliminare spagnolo segnala che l’indice dei prezzi al consumo potrebbe risultare in crescita tendenziale a dicembre meno delle attese, favorendo un taglio dei tassi più ravvicinato.

Investire in BTp sarebbe oggi come oggi il modo per entrare sul mercato a rendimenti reali ancora nettamente positivi, prima che scendano a livelli considerati inaccettabili per la remunerazione dei risparmi.

Allo stesso tempo, ci si posizionerebbe in vista di ulteriori apprezzamenti a medio termine per il caso in cui non si voglia impiegare la liquidità da cassettisti. Se l’economia nell’area andasse peggio delle previsioni, la BCE potenzialmente taglierebbe i tassi anche fin sotto i livelli già scontati, alimentando un nuovo rally obbligazionario.

Fattori di cautela

Esistono incognite di senso opposto per invitare alla prudenza. Il petrolio è perlopiù in mano a paesi produttori rientranti nella sfera geopolitica a noi avversa. Le tensioni nel Medio Oriente sono elevate negli ultimi mesi e si sommano a quelle che scatenate in Europa dalla guerra tra Russia e Ucraina. Non a caso, l’oro ha segnato nuovi massimi storici. Rincari eccessivi per le materie prime rischiano di frenare la discesa dell’inflazione, smentendo le previsioni sul taglio dei tassi. Al netto di queste considerazioni, però, il 2024 dovrebbe rivelarsi un altro anno positivo per investire in BTp, specie nell’ottica di un ulteriore restringimento dello spread con l’affievolirsi del rischio sovrano percepito.

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