Il CEO di MicroStrategy, Michael Saylor, ha annunciato l’acquisto da parte della società da lui guidata di altri 7.002 Bitcoin al prezzo medio di 59.187 dollari e per un totale di 414 milioni di dollari tra inizio ottobre e fine novembre. Adesso, il portafoglio è salito a 121.044 Bitcoin, pari a un controvalore di 6,9 miliardi agli attuali prezzi di mercato. E grazie al boom delle azioni, il bond convertibile con scadenza 15 dicembre 2025 e cedola 0,75% (ISIN: US594972AB78) sale anch’esso del 40% quest’anno, attestandosi a una quotazione di 175,75.

Chi lo acquistasse oggi, si ritroverebbe a percepire un rendimento lordo annuo del -12,5%. Vi chiederete che senso abbia mettere in portafoglio un asset così in forte perdita. D’altra parte, si tratta di un bond convertibile in azioni MicroStrategy al prezzo di 397,99 dollari. Ma attualmente il titolo a Wall Street scambia sopra 695 dollari dopo avere corso di quasi il 65% quest’anno, per cui se la conversione fosse effettuata ora stessa, l’obbligazionista si porterebbe a casa una plusvalenza lorda del 75% e pari al 18,5% su base annua.

La marcia del bond convertibile

Il saldo netto dell’investimento nel bond convertibile, quindi, risulterebbe positivo del 6% su base annua. E non è detto che non lieviti ulteriormente. Dipenderà chiaramente dall’evoluzione dei prezzi sia del bond che delle azioni. A proposito, queste ultime sono salite del 475% dalla metà di agosto dello scorso anno, quando MicroStrategy annunciò i primi acquisti di Bitcoin. Da allora, in borsa capitalizza circa 5,7 miliardi di dollari in più, salendo agli attuali 7,2 miliardi. Ma il controvalore del portafoglio di Bitcoin detenuto è di 6,9 miliardi, a fronte di un costo complessivo di 3,6 miliardi. Vale a dire che se oggi MicroStrategy rivendesse tutte le crypto possedute, maturerebbe un profitto di 3,3 miliardi.

Saylor è un convinto sostenitore dei Bitcoin, tant’è che ha ribadito che ne acquisterà ancora nei prossimi trimestri. A tutti gli effetti, la sua società è diventata una “balena” nel mondo dei token digitali.

Più questi si apprezzano e più si trascinano dietro le quotazioni azionarie di MicroStrategy, che a loro volta influenzano positivamente il bond convertibile. In un certo senso, è come se quest’ultimo fosse legato ai Bitcoin e fosse a tutti gli effetti un “crypto-bond”.

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