Alerion Clean Power ha annunciato i risultati del collocamento del suo green bond per l’importo di 170 milioni di euro e chiuso in anticipo. L’alta domanda registrata tra gli investitori ha consentito alla società attiva nel settore delle energie rinnovabili e quotata al MidCap di concludere l’operazione prima del previsto. Sono state offerte 170 mila obbligazioni dal valore nominale cadauna di 1.000 euro. La data di emissione coincide con quella di regolamento ed è stata fissata per il 12 dicembre prossimo.

Alta cedola, confronto con BTp

Il green bond Alerion ha fissato una cedola lorda annuale del 6,75%, che sarà pagata in via posticipata su base semestrale a partire dal 12 giugno 2024.

La società rende noto che, qualora la data di pagamento cada in una giornata festiva, essa slitta al primo giorno lavorativo successivo. La data di scadenza sarà il 12 dicembre del 2029, per cui l’obbligazione debutta con una durata di sei anni. Equita Sim e Banca Akros hanno agito in qualità di joint bookrunners. La società ha fatto domanda di quotazione del titolo alla Borsa di Dublino.

Per capire la possibile convenienza nell’investire nel green bond Alerion quando sarà disponibile sul mercato secondario, bisogna iniziare dal suo rendimento. Al netto dell’imposta del 26%, esso risulta del 5% all’anno. Il premio rispetto al titolo di stato italiano di pari durata sfiora i 200 punti base o 2%. Ma dobbiamo considerare che stiamo confrontando mele con pere. Le obbligazioni Alerion, infatti, sono sprovviste di rating.

Rischi del green bond Alerion

A questo punto, un’idea di massima possiamo farcela guardare ai dati finanziari societari. Nel primo semestre dell’anno, l’utile netto è stato di 50,1 milioni, a fronte di un indebitamento finanziario netto di 414,2 milioni, pari a 1,78 volte l’Ebita dell’intero esercizio 2022. La società matura più del 90% delle vendite nette in Italia, per cui possiamo affermare che sia molto esposta all’andamento economico del Bel Paese.

Nel caso di disinvestimento anticipato, il green bond Alerion esporrebbe l’obbligazionista al rischio di quotazione. In generale, in una fase di aumento dei tassi, i prezzi scendono; se i tassi scendono, i prezzi salgono. Va detto che nei prossimi anni l’attesa del mercato è per una discesa dei tassi, per cui i prezzi delle obbligazioni emesse con le alte cedole di questi mesi dovrebbero salire. Ciò consentirebbe di riprendersi il capitale maturando anche un minimo guadagno, oltre agli interessi fino ad allora incassati.

[email protected]