Anche la Grecia è tornata sui mercati finanziari con la riapertura di un bond emesso per la prima volta nella primavera dello scorso anno. Il Tesoro di Atene puntava a raccogliere altri 250 milioni di euro con la scadenza del 15 giugno 2028 e cedola fissa lorda del 3,875% (ISIN: GR0114033583). L’annuncio è stato dato nella giornata di ieri, secondo cui l’operazione mira a soddisfare la domanda degli investitori e facilitare il mercato secondario. Già quest’anno vi erano state due riaperture di questa scadenza per complessivi 450 milioni.

Al termine dell’operazione, l’intera somma prevista è stata incassata. Il rendimento esitato è stato del 2,85%, uguale alla riapertura di febbraio. Gli ordini sono stati pari a 929 milioni.

Solo il rating Moody’s resta “non investment grade”

L’annuncio è arrivato dopo che l’agenza di rating Moody’s ha lasciato invariato il suo giudizio a Ba1 con prospettive “stabili”. Rimane l’unica tra le agenzie internazionali ad assegnare ai bond della Grecia un giudizio “non investment grade”. Sarebbe solo questione di mesi prima che anch’essa si conformi alle altre concorrenti. Grazie alle recenti promozioni di S&P e Fitch, il mercato sovrano ellenico ha potuto beneficiare di acquisti copiosi da parte dei fondi d’investimento.

Spread sotto i BTp

In questa fase, i bond della Grecia offrono rendimenti lungo la curva più bassi dei BTp. Pensate che il decennale rende circa lo 0,40% in meno, per cui lo spread con i Bund si attesta in area 80-85 punti base contro i 120-125 dell’Italia. Nei giorni scorsi, la Banca di Grecia ha notato che i rendimenti sovrani e gli spread segnalerebbero che i bond sarebbero prezzati come se avessero rating A, cinque gradini sopra il rating medio effettivo, che risulta essere BBB-. Questo ci dice anche che il mercato si è portato molto avanti con le valutazioni.

Esiste il rischio che possano andare disattese, magari per effetto di un rallentamento della crescita economica.

Tornando al bond della Grecia riaperto in queste ore, sul mercato secondario trattava in chiusura di seduta ieri a 103,75. Il prezzo molto superiore alla pari fa scendere il rendimento lordo al 2,92%. A titolo di confronto, il nostro BTp 11 aprile 2028 offriva sempre ieri il 3,17%, esattamente un quarto di punto percentuale in più. Va da sé che non sarebbe il rendimento il driver di un possibile investimento. Né la qualità, trattandosi di un asset con rischio di credito teorico medio-alto e superiore all’Italia.

Bond Grecia pienamente prezzati

L’unica ragione per la quale un italiano potrebbe prendere in considerazione i bond della Grecia sarebbe in termini di prospettive. Poiché Atene si è messa la crisi alle spalle, ci si aspetta che tutto evolva per il meglio nei prossimi anni. Ma è altresì vero che i prezzi abbiano già scontato probabilmente il migliore scenario possibile nel medio termine. In altre parole, i bond della Grecia risulterebbero, se non iper-prezzati, perlomeno già pienamente prezzati.

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