Meno di un mese fa il Tesoro emise il nuovo BTp a 7 anni (ISIN: IT0005580094). Il collocamento esitò esito per quasi 75 miliardi solo per questo bond, a fronte dei 10 miliardi offerti. La scadenza fu fissata per il 15 febbraio del 2031 e la cedola al 3,50% lordo annuale, corrisposta su base semestrale. Il prezzo di emissione fu di 99,88 centesimi, per cui il rendimento si attestò al 3,48%.

Contratto medio d’importo elevato

Oggi, il BTp a 7 anni quota esattamente come allora e offre sostanzialmente lo stesso rendimento.

In queste prime settimane di negoziazioni sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana, i contratti siglati hanno ammontato a un controvalore complessivo di 129 milioni di euro e sono stati 2.079. Questo significa che il contratto medio è stato superiore ai 62.000 euro. Da questi dati emergono un paio di considerazioni. La prima è che gli scambi sono stati relativamente scarni, se è vero che abbiano sinora inciso per meno dell’1,3% dell’importo totale in circolazione.

Famiglie ancora lontane dal nuovo BTp a 7 anni

A proposito di ciò, va sottolineato, tuttavia, come nelle ultime sedute si stia registrando un aumento di interesse. Nelle prime tre sedute di febbraio, infatti, gli scambi sono stati per 44 milioni e hanno avuto ad oggetto 337 contratti. In pratica, il controvalore scambiato è stato della metà esatta rispetto a gennaio, quando i giorni disponibili per le negoziazioni erano stati quattordici.

Seconda considerazione: l’importo medio scambiato per il BTp a 7 anni, che si ottiene suddividendo il controvalore per il numero dei contratti stipulati, risulta essere relativamente elevato per il mercato retail. Tenete conto che un investitore individuale tende a spendere una cifra attorno ai 30.000 euro per un titolo di stato italiani. Qui, siamo al doppio. E nelle ultime sedute siamo saliti sopra una media di 120.000 euro, il quadruplo di quanto ci aspetteremmo. Emerge, quindi, che a comprare siano essenzialmente investitori istituzionali, vale a dire fondi, assicurazioni e banche.

Buone condizioni, l’interesse delle famiglie crescerà

E’ strano che le famiglie italiane si stiano tenendo alla larga dal nuovo BTp a 7 anni. Le condizioni offerte appaiono abbastanza buone. Rendimento netto sopra il 3,10% e, tenuto conto dell’inflazione italiana attesa nel medio-lungo periodo, il rendimento reale resterebbe pur sempre positivo, stimabile ad oggi in area 1,80%. Esistono anche buone probabilità di apprezzamento del bond nei prossimi mesi, quando la Banca Centrale Europea (BCE) inizierà a tagliare i tassi di interesse. Sarà eventualmente possibile disinvestire con profitto.

Il BTp a 7 anni ha, infine, una durata compatibile con le esigenze ordinarie di una famiglia italiana. Non dura così a lungo da rischiare di vincolare la liquidità per un periodo eccessivo, né così brevemente da perdere l’opportunità di spuntare rendimenti di tutto rispetto. Per queste ragioni crediamo che il retail adocchierà a breve il nuovo titolo, magari dopo avere fatto una scorpacciata del terzo BTp Valore in emissione a fine febbraio.

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