Il vice-ministro delle Finanze, Ahmed Kouchouk, annuncia che l’Egitto collocherà sul mercato nuovi green bond dopo il successo riscontrato lo scorso anno al debutto su questo segmento. Il ministro Mohamed Maait, invece, rassicura che il mercato del debito domestico troverà presto un accordo con Euroclear, la principale stanza di compensazione d’Europa. L’obiettivo è di rendere i titoli di stato emessi dal paese nordafricano più accessibili alla finanza straniera. Era stata fissata la scadenza di ottobre per il traguardo, ma probabilmente slitterà al massimo fino al massimo prossimo.

“Ma sul 95% abbiamo trovato l’intesa”, afferma.

Nell’ottobre dello scorso anno, l’Egitto fu il primo stato dell’area ad avere emesso un green bond per 750 milioni di dollari, a 5 anni e con cedola fissa del 5,25% (ISIN: XS2241075014). Oggi, questo titolo risulta apprezzato del 5,75% rispetto alla data del suo debutto sul mercato secondario e nel frattempo l’obbligazionista ha potuto godere di una cedola effettiva del 5%. Considerata la stabilità del cambio euro-dollaro in questo lasso di tempo, possiamo dire che il bond avrebbe offerto guadagni virtuali complessivi del 10,75% in appena 11 mesi.

Bond Egitto, mercato domestico allettante

Ma anche il debito in lire egiziane appare allettante. Offre fino a oltre il 15% di rendimento sulle lunghe scadenze, a fronte di un’inflazione al 5,7% ad agosto. I tassi d’interesse della banca centrale restano ampiamente positivi in termini reali, essendo stati fissati all’8,25%. E quest’anno, il cambio contro il dollaro è rimasto sostanzialmente invariato. Come mai rendimenti così alti? La risposta sta nel fatto che l’Egitto sia un paese finanziariamente assistito dal Fondo Monetario Internazionale, a maggior ragione con la pandemia.

Tuttavia, questa economia emergente si mostra promettente anche per le riforme varate dal governo negli ultimi 5 anni, che hanno puntato inizialmente a sradicare l’alta inflazione. Rassicurano la politica pro-mercato e l’appartenenza del paese al gioco delle alleanze filo-occidentali.

Inoltre, questione di giorni e i bond locali potrebbero essere inseriti nell’indice obbligazionario di JP Morgan dedicato al mercato sovrano emergente. Un’altra occasione per potenziare gli acquisti da parte degli investitori stranieri. Ne beneficerebbero i prezzi, con tanto di rendimenti in calo.

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