El Salvador è stato il primo paese al mondo – e finora l’unico – ad avere dichiarato Bitcoin valuta legale sin dal settembre scorso. La sua banca centrale ha iniziato proprio da quel mese ad acquistare la “criptovaluta” per una quantità pari a 2.301 token e spendendo complessivamente 105 milioni di dollari. Senonché il tracollo dei prezzi ha inflitto sinora all’istituto perdite virtuali per circa 40 milioni. E tale importo supera quello della cedola che tra un mese El Salvador dovrà pagare agli obbligazionisti in possesso del bond con scadenza 15 giugno 2035.

In quell’occasione, l’esborso sarà di 38,25 milioni.

Bond El Salvador in caduta libera

Quest’anno, El Salvador dovrà pagare 382 milioni di interessi. Il mese più complicato sarà luglio con 183 milioni. Cifre apparentemente marginali, ma che si confrontano con gli appena 3,4 miliardi delle riserve valutarie. Il presidente Nayib Bukele spera ancora di ottenere un prestito dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), ma l’accordo si sta allontanando sempre più proprio per la sua posizione sui Bitcoin. L’istituto teme che l’economia centramericana da 25 miliardi di dollari si esponga alla volatilità dell’asset.

Inoltre, il governo punta a incassare 1 miliardo di dollari entro settembre dall’emissione del primo Bitcoin bond della storia, ribattezzato bond “vulcano”. Metà del ricavato sarà destinato alla costruzione di Bitcoin City, un’area alle pendici del vulcano in cui si potrà fare business esentasse, tra cui “mining” di token digitali. L’altra metà sarà investita per acquistare Bitcoin e devolvere in futuro agli obbligazionisti le eventuali plusvalenze così realizzate.

Ma il mercato non crede a questa strategia. Il bond di El Salvador, in scadenza nel gennaio prossimo da 800 milioni di dollari, presenta oggi una quotazione di 76,50 centesimi, pari a un rendimento lordo superiore al 58%. E il bond a 10 anni, scadenza nell’aprile 2032, quota ad appena 36 centesimi, offrendo quasi il 29%. A questi livelli, lo spread con il Treasury decennale si attesta sui 2.600 punti base o 26%, implicando un elevatissimo rischio default.

Emissione del bond “vulcano” rinviata più volte

L’emissione del primo Bitcoin bond sarebbe dovuta arrivare agli inizi dell’anno, ma è stata più volte rinviata per il momento difficile delle “criptovalute” sui mercati. Il governo nega, invece, scarso interesse tra gli investitori, al contrario ribattendo di avere già ricevuto elevate richieste in tal senso. La verità è che El Salvador sarebbe sull’orlo del default senza un intervento dell’FMI. Solamente un anno fa, il decennale quotava sopra 105. Da allora perde i due terzi del suo valore.

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