I mercati obbligazionari sono andati in tensione nelle ultime sedute. L’agenzia di rating Fitch ha declassato niente meno che i titoli di stato americani dalla tripla A ad AA+. E le aspettative d’inflazione sono tornate a “surriscaldarsi” sia negli Stati Uniti che in Europa, a causa della resilienza delle grandi economie all’aumento dei tassi di interesse. Il mercato del lavoro resta in piena occupazione al di là dell’Atlantico e in forte salute anche in Europa. La conseguenza di questi dati si è tradotta in un appiattimento della curva dei rendimenti sia negli Stati Uniti che in Germania.

E questo per restare sui due principali mercati obbligazionari.

Recessione meno probabile

Da oltre un anno, la curva dei rendimenti si è invertita per i T-bond USA. Cosa significa? I rendimenti delle scadenze più lontane sono scesi sotto i livelli delle scadenze più corte. In condizioni di mercato “normali”, dovrebbe accadere il contrario, cioè che i rendimenti salgano lungo la curva. Di fatto, gli investitori pretendono un premio per offrire il proprio denaro per un periodo di tempo crescente. Invece, ultimamente la curva dei rendimenti negli States è risultata invertita come mai prima di inizio anni Ottanta.

Non è generalmente un buon segnale. L’inversione della curva segnala che i tassi a lungo saranno più bassi dei tassi a breve. E questo può accadere anche solo semplicemente per effetto della stretta monetaria in corso, ma anche in previsione di una recessione economica. Poiché gli investitori vedono nero, scontano un futuro taglio dei tassi, contestualmente alla discesa dell’inflazione. Nell’ultimo mese, la curva dei rendimenti è risultata meno invertita negli Stati Uniti e, in misura assai minore, in Germania. Lo spread 10/2 anni per i T-bond è crollato da -108 a -73 punti base. In parole povere, c’è stato un appiattimento della curva pari a un quarto di punto percentuale.

Anche curva rendimenti Germania più piatta

In Germania, il Bund a 10 anni oggi offre il 2,55% contro il 3,13% del Bund a 2 anni. La differenza è negativa per lo 0,58%. Un mese fa, lo era per lo 0,67%. Anche la curva dei rendimenti tedeschi si è leggermente appiattita. Buona o cattiva notizia? In teoria, buona. Segnala che il mercato intravede minori probabilità di recessione economica a breve termine. Tuttavia, per il mercato obbligazionario non è un fatto di per sé positivo. Se l’economia andasse effettivamente bene, l’inflazione rischierebbe di restare alta più a lungo e con essa anche i tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE). Questo spiega le vendite dei bond a lunga scadenza nelle ultime sedute.

Non ne sta ancora risentendo negativamente lo spread BTp-Bund. Probabile che il mercato presti maggiore attenzione in questa fase alle prospettive economiche, anziché all’impatto dei tassi BCE alti più a lungo sul debito pubblico italiano. Probabile, infine, che resti in attesa di capire se la BCE alzerà i tassi anche a settembre. La curva dei rendimenti, comunque sia, è ancora profondamente negativa.

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